“Rami d’Ora” esclusa dai contributi ministeriali: levata di scudi
di nove Comuni valtellinesi

Una mazzata per la rassegna che si è tenuta fra il 24 maggio e il 29 giugno, che ha un buco di 30mila euro da coprire. A pochi giorni dalla conclusione degli eventi è arrivata la notizia del contributo negato che ha gettato nel panico gli organizzatori: lanciata subito una campagna di raccolta fondi

Sondrio

Una vera e propria levata di scudi da parte di nove Comuni della provincia di Sondrio – Piateda, Sondrio, Morbegno, Tirano, Ponte in Valtellina, Castello dell’Acqua, Spriana, Fusine, Castione Andevenno – e della Comunità montana di Sondrio per sostenere l’istanza di riesame presentata dall’associazione Laagam al ministero della Cultura che ha escluso la rassegna di arti performative “Rami d’Ora” dai contributi ministeriali (Triennio 2025 – 2027 FNSV).

Una mazzata per “Rami d’Ora 2025 ” che si è tenuta fra il 24 maggio e il 29 giugno, che ha un buco di 30mila euro da coprire. A pochi giorni dalla conclusione degli eventi è arrivata la notizia del contributo negato che ha gettato nel panico gli organizzatori che hanno lanciato subito una campagna di raccolta fondi (tuttora aperta qui: https://www.gofundme.com/.../ora-tocca-a-te-proteggi-rami...). In due settimane sono stati raccolti 7.500 euro, inequivocabile segnale di sostegno e solidarietà. «Siamo commossi dal numero di persone che ci hanno sostenuto», afferma Laagam. E dalla loro parte anche le istituzioni che, in modo corale, hanno scritto al ministero della Cultura: «Laagam da sempre coinvolge cittadini della Valtellina che altrimenti non andrebbero a teatro né tanto meno a vedere la danza contemporanea – si legge nella lettera dei nove Comuni -. Inoltre attraverso anche percorsi professionali e di grande attenzione, costruisce pratiche di comunità raggiungendo pubblici che non hanno accesso alla cultura e allo spettacolo dal vivo. Gli spettacoli sono sempre costruiti in ascolto con chi abita il territorio: proprio da questo ascolto, e dal lavoro di co-progettazione e co-organizzazione con gruppi informali o associazioni locali, sono nate pratiche artistiche inusuali e attività complementari come passeggiate in natura, pratiche di respiro, notti nel bosco, riscoperta di sentieri e altro. Alcune iniziative si rivolgono con grande successo e apprezzamento in particolare a bambini, adolescenti, anziani, persone con disabilità, che vivono in situazione di isolamento, persone che vivono in comunità, che vivono in condizioni di fragilità sociale ed emarginazione, persone, gruppi di interesse e associazioni che hanno attività specifiche di valorizzazione del territorio, di socialità, di accesso culturale». E poi c’è l’aspetto turistico: «Abbiamo un territorio stupendo che Laagam ha saputo valorizzare, incrementando anche le attività turistiche e il lavoro delle strutture ricettive, aumentando la visibilità della nostra Valle per gli stessi abitanti e per potenziali visitatori – prosegue la missiva -. Anche su questo Rami d’Ora ha accolto il nostro bisogno non alla ricerca di un ritorno turistico di massa, irrealistico e controproducente per noi, ma stimolando un turismo lento, accessibile, rispettoso, informato dei nostri territori».

Allineata anche la Cm di Sondrio che esprime «un giudizio sicuramente favorevole su tale realtà, che è stata capace di costruire in pochi anni un’ampia e interessante rete di relazioni tra artisti (locali, nazionali, internazionali), residenti, amministrazioni e territorio – dichiara il presidente, Tiziano Maffezzini -, di coinvolgere attivamente le comunità, di accompagnare residenti e turisti ad una riscoperta consapevole e rispettosa di luoghi periferici e poco noti attraverso la sperimentazione di diverse arti performative nel paesaggio».

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