
Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 19 Marzo 2016
«Riordino istituzionale, parola ai cittadini»
Revisione del sistema degli enti locali nel nome della rappresentanza, della semplificazione e dell’efficienza e con l’ultima parola ai cittadini. Ad indicare la strada per il cammino del riordino è Massimo Sertori.
Sondrio
Una ricetta quella del responsabile federale degli enti locali per la Lega Nord che prende le mosse dal dibattito suscitato dall’ipotesi di riorganizzazione lombarda in cantoni lanciata dal presidente della Regione Roberto Maroni, dalla proposta di fusione obbligatoria per i Comuni sotto i 5mila abitanti, ma soprattutto dalla legge Delrio e dalla revisione costituzionale.
«Più volte, in nome delle riforme, il Pd ha sventolato la cancellazione delle Province, a sua detta inutili - attacca Sertori -. In realtà, invece, con la Delrio e la riforma costituzionale, le Province hanno semplicemente cambiato nome, diventando enti di area vasta. La Delrio ha di fatto moltiplicato e non ridotto gli enti, istituendo, ad esempio, anche le aree omogenee (aggregazioni di Comuni per la condivisione di alcuni servizi)».
Sertori giudica positivamente la decisione del presidente Maroni di istituire i tavoli di confronto a livello locale per ripensare e rimodulare l’architettura istituzionale partendo dall’ascolto dei territori interessati. Ma ancor prima di definire il riordino in province o cantoni, insiste sul fatto che le istituzioni di riferimento debbano essere elette direttamente dai cittadini.
Quanto al perimetro - «fatto salvo che la Provincia di Sondrio deve rimanere così com’è» - Sertori è convinto che lo stesso debba essere seguito da tutte le istituzioni presenti - Camere di commercio, associazioni di categoria, nuove Ats - ovvero, che gli organi dello Stato debbano essere riorganizzati su base provinciale/cantonale. Che significa che se le province in Italia passeranno da 107 a 70/80,altrettanto debba valere per le Prefetture.
«Tutto questo - dice Sertori - , sommato ad un’importante riduzione degli organi di secondo livello, produrrebbe un’effettiva diminuzione dei costi a fronte di una maggiore efficienza. Su questa delicatissima partita la Lega è disponibile ad offrire il proprio contributo».
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