in ossequio all'antico detto “tempo da lupi”, questi grandi carnivori sono calati dalle montagne e presentati nel centro di un paesino dell'Abruzzo, alla disperata ricerca di cibo in qualche discarica o tra i rifiuti domestici. Il lupo, mescolato ai cani inselvatichiti, si è dimostrato il più timoroso perché atavicamente abituato a essere perseguitato senza tregua.
L'avvicinamento del “re delle favole” al nostro mondo, è il termometro delle stranezze climatiche che ormai quasi non ci meravigliano più, ma invece gettano nel caos il mondo animale, sottoponendolo continuamente a una sorta di “doccia scozzese”.
È appena di qualche giorno fa, infatti, la notizia che diverse specie di uccelli, per le alte temperature, ben oltre la media stagionale, registrate prima di questo “grande freddo”, avevano già incominciato il corteggiamento con i maschi già impegnati nel canto nuziale, mentre molti migratori erano addirittura “rimasti sul posto”.
Questo clima sempre più “estremizzato” costringe gli animali a mutare velocemente abitudini mettendoli di fronte all'adattamento o alla morte.
Marco Spreafico
Lecco
Caro Spreafico,
«c'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico», si potrebbe dire citando il Pascoli, alla vista dei lupi sulla soglia di casa, perché in tempi più remoti, quando il grande predatore era più numeroso, negli inverni più rigidi anche nei nostri boschi e paesi non era raro incontrarlo. Il male maggiore, questi sbalzi termici lo causano ai piccoli uccelli, bisognosi continuamente di cibo per il loro metabolismo accelerato. Il nostro giornale ha pubblicato negli scorsi giorni una “guida” a come rifocillare i pennuti in difficoltà e, per maggiori consigli, invitiamo i lettori a contattare il Corpo Forestale dello Stato al numero 1515.
Vittorio Colombo
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