Sicurezza urbana, cinque Comuni uniti con la Prefettura

Nuovi patti per la sicurezza a Merate, Carenno, Pescate, Perledo e Nibionno. A Pescate previste 32 nuove telecamere, a Carenno 7

Pescate

Pescate Comuni e istituzioni uniti per la sicurezza urbana. Occhi elettronici sulle aree comunali più critiche e puntati anche sulle strade. Queste le tematiche che sono state affrontate ieri mattina dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal prefetto Sergio Pomponio, alla presenza dei sindaci dei comuni di Merate, Carenno, Pescate, Perledo e Nibionno. Il prefetto Pomponio e i sindaci presenti hanno sottoscritto i Patti per la sicurezza urbana, strumenti che mirano a intensificare la collaborazione tra le Forze di polizia e le Polizie locali, migliorando lo scambio informativo e il coordinamento operativo contro la criminalità diffusa e predatoria. Durante l’incontro sono stati poi valutati e approvati i progetti di videosorveglianza preparati dai cinque comuni per partecipare al bando di finanziamento del Ministero dell’Interno. A Pescate, il sindaco Dante De Capitani intende potenziare il sistema di videosorveglianza comunale che ad oggi conta 77 impianti, con 30 nuove telecamere di contesto e 2 varchi per lettura automatica delle targhe, integrati con un server dedicato e una piattaforma avanzata per migliorare ulteriormente il controllo del territorio. Un investimento di 140 mila euro, per cui si spera di ottenere la copertura per 80 mila euro.

A Carenno, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luca Pigazzini intende installare sette nuove postazioni di videosorveglianza per monitorare zone ad alta affluenza pedonale e traffico, oltre a aree sensibili a vandalismi e degrado ambientale. Tutti i progetti, elaborati tenendo conto delle specifiche esigenze territoriali, sono risultati conformi agli standard tecnici richiesti per garantire impianti funzionali ed efficaci. Il prefetto ha commentato: « La sicurezza urbana non si garantisce solo con misure repressive, ma con strumenti tecnologici evoluti e una collaborazione sempre più stretta tra istituzioni e cittadini. Questi progetti non sono semplici installazioni di telecamere, ma un investimento strategico per comunità più connesse, sicure e resilienti»

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