Solidarietà a anche aiuti per il Centro d’accoglienza

C’è chi ha donato delle vecchie biciclette recuperate e che ora funzionano benissimo, chi ha portato qualche indumento per aiutare i sei profughi ospitati nel centro di accoglienza di Poggiridenti, aperto dal 18 agosto

Poggiridenti

Nonostante qualche prima resistenza da parte della popolazione di Poggi e dei paesi limitrofi, la parrocchia ha deciso di accogliere l’invito della Caritas ad aprire un punto di accoglienza per profughi mettendo a disposizione i locali vicino alla chiesa di San Fedele a Poggi alto.

Sei le persone ospitate provenienti da Nigeria, Mali, Sierra Leone e Gambia, due delle quali di 18 e 19 anni, le altre fra i 26 e i 30 anni che hanno lasciato nel loro Paese mogli e figli.

Ostacoli

«Inizialmente c’è stato un problema fra due profughi di Mali di etnie diverse, ma uno è stato allontanato – spiega Arianna Gualteroni una delle volontarie del centro, di cui da qualche settimana la responsabile è Francesca Pegorari - I ragazzi si trovano nella casa parrocchiale che è stata ristrutturata».

«All’inizio tutti gli abitanti erano timorosi, ma ora direi che l’integrazione è stata avviata. Anzi la gente risponde alle nostre richieste di aiuto. Abbiamo bisogno di vestiti, magari di altre biciclette visto che i profughi le utilizzano per andare a Tresivio in banca dove la Caritas carica il “pocket money”».

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