Sondrio e Belluno unite nella lotta

«Autonomia come a Bolzano»

Una delegazione del Bard in visita in valle, ospite del presidente Sertori: «Una completa unità d’intenti»

«Chiediamo di poter avere le stesse condizioni di partenza dei territori montani come i nostri»

Sondrio

Sondrio e Belluno unite nella battaglia per l’autonomia.

Gli unici due territori interamente montani d’Italia vogliono avere uguali diritti e doveri delle province autonome di Trento e Bolzano e chiedono che il riconoscimento venga previsto nella riforma costituzionale annunciata dal premier Renzi.

Una volontà ferma quella dei due territori dimostrata anche dalla visita della delegazione del Bard, il movimento autonomista bellunese, capeggiata dal presidente Moreno Broccon, a Ponte, ospite del presidente di palazzo Muzio Massimo Sertori.

«Il riconoscimento dell’autonomia altro non è - specifica Broccon - che la presa d’atto che problemi specifici devono essere trattati con soluzione specifiche, diverse da quelle con le quali si risponde, ad esempio, alla pianura».

Un atto giusto e in qualche modo dovuto, secondo il Bard così come secondo Sertori, per consentire alle terre alte di giocarsela alla pari con i territori come quelli di Trento e Bolzano piuttosto che con la vicina confederazione elvetica. «Quello delle province autonome deve essere anche il nostro modello se vogliamo che la montagna sopravviva perché - è convinto Broccon - se non agiamo nei prossimi cinque anni, non ce la faremo: le nostre imprese non sono in grado di competere, neppure l’organizzazione turistica può stare al passo con quella delle province autonome senza la possibilità non soltanto di pari risorse, ma anche legislativa. Non possiamo fare gli interessi delle nostre comunità montane con leggi tagliate sulle realtà urbane».

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