Terrorismo, islamici presi a Milano
"Pronti a colpire Arma e supermarket"

La Digos di Milano ha arrestato due marocchini sospettati di terrorismo internazionale: nel mirino un centro commerciale di Giussano, ma anche la caserma dei carabinieri di Giussano e la questura del capoluogo

L'ombra del terrorismo e di possibili attentati di matrice islamica torna a stendersi sull'Italia.
La Digos di Milano ha arrestato due marocchini che, stando alle indagini, avevano dedicato un'attenzione "eccessiva" a strutture di polizia e centri commerciali.
Uno si chiama Ilami Rachid, classe 1966, predicatore presso il centro culturale Pace di Macherio, in provincia di Milano, uno dei due marocchini arrestati nell'ambito dell'inchiesta sul terrorismo internazionale. Con lui è stato arrestato anche un frequentatore del centro, Abdelkader Ghaffir, classe 1976.
Entrambi, stando a quanto emerso nell'inchiesta, non facevano parte di un gruppo specifico eversivo ma erano costantemente aggiornati su tutti i proclami che venivano emessi, in particolare quelli 'firmati' da Osama Bin laden.
Tra gli obiettivi nel mirino dei due marocchini arrestati dalla Digos, con l'accusa di terrorismo internazionale, c'erano anche la caserma dei Carabinieri di Giussano (Milano), l'Ufficio immigrazione della Questura del capoluogo lombardo, il parcheggio del supermercato dell''Esselunga' di Seregno e il bar 'Mistral', che si trova nei pressi dello stesso centro commerciale.
I due nordafricani, uno di 42 anni e l'altro di 31 anni, avevano scaricato da Internet documenti che contenevano indicazioni utili per costruire ordigni da utilizzare ai loro scopi. Uno dei due arrestati, che svolgeva attività di predicatore nel centro culturale 'Pace' di Macherio, avrebbe indottrinato persino il figlioletto di 2 anni, costringendolo al culto di Osama Bin Laden, che il piccolo doveva chiamare 'zio Obama'. Sempre lo stesso predicatore aveva dato il nome al suo secondo figlio di Osama.

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