Tragedia di Villa di Tirano, domani le autopsie

Disposte dalla Procura di Sondrio, saranno effettuate dall’anatomopatologo Luca Tajana sui corpi di Maria Borserini ed Emilio Del Dosso Vanari

Villa di Tirano

Le uniche verità mancanti sull’omicidio-suicidio di lunedì mattina a Villa di Tirano, al primo piano di una palazzina di via Roma, arriveranno dalle autopsie disposte dalla Procura di Sondrio, diretta da Piero Basilone.

Nella mattinata di domani, dopo il conferimento dell’incarico, l’anatomopatologo Luca Tajana dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Pavia inizierà gli esami autoptici. Non dovrebbero esserci dubbi su come siano stati determinati i decessi di Maria Borserini, 89 anni, colpita alla testa da un colpo di pistola esploso dal figlio mentre probabilmente ancora stava dormendo nella sua stanza, e poi dell’uomo, Emilio Del Dosso Vanari, cinquantenne, operaio specializzato in paese nella fabbrica meccanica “Officine Magro” che ha rivolto l’arma - da circa un anno legalmente detenuta per scopi sportivi - contro se stesso per suicidarsi nella propria camera da letto: una pallottola sola alla tempia.

L’esperto cercherà di capire anche l’ora in cui si sono svolti i fatti, ossia se in rapida successione o a distanza di qualche ora uno dall’altro. Anche gli esami tossicologici potrebbero rendersi utili, innanzitutto per stabilire se il figlio possa avere agito dopo avere assunto in eccesso sostanze alcoliche o altro. E, inoltre, se abbia provveduto a stordire l’anziana madre inferma nel letto dandole, ad esempio, dei sonniferi per prolungarne il sonno e non farla, pertanto, soffrire nel momento in cui avrebbe messo in atto il duplice piano di morte. Ma si tratta unicamente di ipotesi che nulla andrebbero a modificare il quadro della tragedia familiare, innescata dal profondo disagio che, magari, stava vivendo Emilio dopo il recente incidente con la moto da trial. Continuava a prendersi cura della madre con la quale conviveva, ma, forse, tutto da quel giorno non era più come prima.

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