
Cronaca / Lecco città
Martedì 15 Settembre 2015
Trapianto record al Niguarda
Salvata la vita a un lecchese
Il donatore era in arresto cardiaco, applicata una nuova tecnica, installato un sistema di circolazione extracorporea per gli organi addominali
Lecco
Trapianto record all’ospedale Niguarda di Milano, dove un quarantenne di Lecco ha ricevuto un fegato secondo una procedura mai utilizzata prima in Italia per questo tipo di organo. L’intervento è infatti partito da un donatore in arresto cardiaco, una possibilità concreta per aumentare il numero delle donazioni e abbattere i tempi d’attesa.
Il ricevente è Mustafà, un uomo di 40 anni di origini africane residente a Lecco. «Non lo avrei mai creduto - ha dichiarato ieri il paziente, a due settimane dall’intervento che gli ha salvato la vita -. Ringrazio tutti, gli operatori, i medici e l’ospedale. Sono stato trattato benissimo» Mustafà ora sta bene, cammina e il decorso lascia ben sperare, hanno confermato i medici che ieri hanno deciso di rendere pubblica la notizia proprio per il valore intrinseco dell’intervento, sottolineando come quello che lo ha visto protagonista sia stato un trapianto davvero particolare.
«L’eccezionalità di questo trapianto - ha spiegato il direttore sanitario del Niguarda di Milano Giuseppe Genduso,un passato da direttore generale dell’Azienda ospedaliera della nostra provincia - è dovuta al fatto che l’equipe dell’ospedale San Matteo di Pavia ha individuato un donatore, che aveva espresso una forte volontà al prelievo degli organi e nel momento in cui si è verificato l’arresto cardiaco, superati i 20 minuti di osservazione di elettrocardiogramma piatto come previsto dalla legge, ha installato un sistema di circolazione extracorporea che ha riguardato solo gli organi addominali. Per quattro ore, fegato e reni sono stati osservati ed ossigenati e quindi dichiarati idonei per il prelievo. A quel punto sono stati prelevati e destinati ai riceventi. Il Niguarda ha avuto uno dei propri pazienti in lista per il fegato. Così, per la prima volta, abbiamo utilizzato un organo preparato in questo modo, il che è una novità assoluta».
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