
Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 28 Ottobre 2016
Vaccino antinfluenzale, il 3 novembre parte la campagna
In tutto l’Ats della montagna ha acquistato 49.500 mila vaccini, di cui 27.500 destinati alle sedi e località della provincia di Sondrio, 7.500 al Medio e Alto Lario e gli altri 14.500 alla Valle Camonica.
Partirà il 3 novembre la campagna dell’Agenzia di tutela della salute della montagna per il vaccino antinfluenzale che è stata denominata “Non farti influenzare”.
In tutto l’Ats della montagna ha acquistato 49.500 mila vaccini, di cui 27.500 destinati alle sedi e località della provincia di Sondrio, 7.500 al Medio Alto Lario e gli altri 14.500 alla Valle Camonica. Potranno usufruire gratuitamente (nelle sedi e negli orari indicati nella tabella a fianco, ma anche dal proprio medico di medicina generale) tutte le persone che abbiano compiuto i 65 anni d’età, i soggetti “cronici” e invalidi (cioè in possesso di tessera rosa o verde), le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza, gli addetti ai servizi di pubblica utilità e gli operatori sanitari. Anche tutti gli altri cittadini che vorranno vaccinarsi, ma non rientrano in queste categorie considerate a rischio, potranno farlo, acquistando il vaccino in farmacia e poi facendosi vaccinare da un operatore sanitario, compreso naturalmente il proprio medico di base.
L’anno scorso sono stati 25 mila i cittadini della provincia di Sondrio a cui è stato somministrato il vaccino antinfluenzale, ma la percentuale rimane piuttosto bassa: in Valtellina e Valchiavenna, infatti si è attestata al 51% per quanto riguarda gli over 65 e, se da un lato, questa percentuale è superiore a quella italiana (49%) e quella lombarda (47%) è ancora molto lontana da una quota considerata buona (75%) e ottimale (95%).
Tutto questo senza dimenticare che, tra gli operatori sanitari solo il 20% si è vaccinato e, come ha evidenziato il direttore sanitario di Ats della montagna Lorella Cecconami «questo può portare a una perdita di giorni di lavoro e anche ad alcuni rischi per i pazienti di tali operatori».
«Da parte nostra - ha sottolineato Maria Beatrice Stasi, direttore generale di Ats della montagna - c’è stato un grande sforzo organizzativo e speriamo che questo porti a una buona copertura del vaccino antinfluenzale».
L’Agenzia territoriale della salute della montagna, oltre all’acquisto di quasi 50 mila vaccini ha stampato locandine promozionali e ha realizzato 3.500 “sestini” con gli orari e le sedi in cui sarà possibile vaccinarsi, differenziati in base alle differenti aree geografiche che rientrano sotto la “giurisdizione” dell’Ats della montagna.
Inoltre, è stato studiato un portale on-line sul quale, dal 3 novembre, tutti coloro che effettueranno le vaccinazioni potranno aggiornare i dati relativi alla copertura della vaccinazione stessa.
«Spesso - ha spiegato Lorella Cecconami - l’influenza è considerata poco grave, ma per complicanze legate proprio all’influenza l’anno scorso sono morte ottomila persone in Italia, affette comunque anche da altre patologie: solo il 7% era vaccinato. Si dice anche che il vaccino non è efficace, ma bisogna distinguere l’influenza dalle forme para influenzali. E la vaccinazione deve sempre andare di pari passo con le norme di buona prassi igienica come lavarsi le mani, utilizzare fazzolettini monouso e mettersi la mano davanti alla bocca quando si tossisce e starnutisce. La vaccinazione è una tutela della collettività oltre che individuale».
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