Amelia parla del suo futuro: «Io a disposizione, vedremo se ci sono le condizioni per restare a Sondrio»

Sondrio

Il campionato di serie D si è concluso domenica, ma non è finito, per molti giocatori del Sondrio, il lavoro alla Castellina. Alcuni biancazzurri, infatti, continueranno ad allenarsi anche nei prossimi giorni già con il mirino ben puntato sulla prossima stagione.

«Qualcuno lo lascerò libero: ci sono molti ragazzi che vengono da lontano ed è giusto che ritornino dalle loro famiglie - ha spiegato mister Marco Amelia, ospite della trasmissione Unica calcio Sondrio condotta dal collega Fabio Landrini -. I più giovani staranno qui ed è giusto che continuino ad allenarsi perché poi da qui alla prossima stagione passeranno più di due mesi e non voglio che si stacchi del tutto. Vedremo qualche ragazzo per l’anno prossimo, soprattutto i giovani e vedrò i ragazzi della Juniores. Io ho visto gli allenamenti della Juniores, degli Allievi, credo di conoscere ormai fino all’inizio della scuola calcio i ragazzi del Sondrio e quindi voglio vedere nei prossimi 10 giorni dei ragazzi che possono essere utili al futuro del Sondrio, insieme a 10-12 ragazzi dei nostri che devono continuare ad allenarsi o perché rientrano da un infortunio o perché hanno bisogno di finire la stagione al top per poi ricominciare a luglio e non aver problemi».

Parole, quelle di mister Amelia, che sembrano portare a una sua presenza sulla panchina del Sondrio anche per il prossimo campionato di serie D. I discorsi in tal senso, in effetti, sono già cominciati, ma la fumata bianca definitiva non è ancora arrivata.

«Si aspetta il “conclave”: prima o poi entreremo in “conclave” e vedremo quello che succede. Io, il presidente Rigamonti e il direttore Salvadori sappiamo quello che c’è da fare e dobbiamo capire se ci sono le condizioni per poterlo fare - ha spiegato sempre mister Amelia -. Questa salvezza deve dare stabilità a Sondrio come club calcistico e anche a un futuro che riguarda il calcio valtellinese che non è finalizzato solo alla città di Sondrio, ma a tutto un contorno. Il lavoro fatto negli ultimi tre anni è straordinario, pochi casi in Italia fanno quello che ha fatto il Sondrio e ora c’è da aggiungere qualcosina per creare stabilità. La stabilità poi ti permette di programmare anche qualcosa di più grande: è naturale che oggi non siamo qui a dire che dobbiamo andare in serie C, ma siamo qui a dire di mettere le basi per poter poi lavorare in un certo modo per iniziare a essere protagonisti per poterci andare, anche se è difficilissimo. Però le basi per giocarsela, magari nel breve periodo sarebbero qualcosa di bello».

«Io mi sono messo a disposizione del direttore perché dopo quello che ha fatto per portarmi qui ho riconoscenza nei suoi confronti, lo reputo un direttore che deve arrivare per forza a grandi livelli perché ha quel modo di fare e devo dire che arriverà - così ancora Marco Amelia sul suo futuro -. Ora dobbiamo vedere quello che c’è da fare ed entreremo in conclave nei prossimi giorni, mi auguro. Abbiamo voluto aspettare la fine del campionato, ma qualcosa di programmazione l’abbiamo messo in piedi: indipendentemente dal fatto che uno vada via o rimanga bisogna essere professionisti e professionali».

La conferma di mister Marco Amelia peraltro sarebbe assolutamente meritata, vista la svolta che ha determinato nello spogliatoio biancazzurro, facendo crescere la squadra e portandola alla salvezza.

«Soprattutto c’è stato da lavorare sulla testa dei ragazzi perché quando sono arrivato ho trovato una squadra che aveva fatto un inizio di stagione difficile, una gestione delle ultime settimane particolare, che non capita tutti i giorni in cui comunque la squadra aveva tenuto una forza mentale fino al momento in cui sono arrivato io – ha raccontato il tecnico biancazzurro -. Per via di alcuni risultati, però, la squadra mancava di autostima e credibilità per affrontare il campionato. Con lo staff e il ds Salvadori siamo entrati nella testa di ogni singolo ragazzo e abbiamo fatto diventare tutti giocatori di questa categoria e qualcuno anche di categoria superiore».

Un lavoro sulla testa di capitan Busto e compagni che è stato evidente nel momento più difficile della stagione biancazzurra, ma che ha poi anche rappresentato la svolta positiva del campionato, cioè la sconfitta casalinga contro il Club Milano a soli tre giorni dalla trasferta sul campo della capolista Ospitaletto.

«Dopo il Club Milano sono entrato nello spogliatoio e mi sono immedesimato nei ragazzi e ho detto loro che avevano fatto una grande partita e avrebbero meritato di vincere: era mancata attenzione nei cinque minuti finali però ho detto loro, ed era difficile farlo visto che tre giorni dopo avremmo dovuto giocare contro l’Ospitaletto, che non solo ci saremmo salvati, ma saremmo anche andati a riprendere il Breno che in quel momento era ottavo, mentre noi eravamo penultimi - ha ricordato Marco Amelia -. Ho azzardato, però dopo quei due mesi di lavoro e dopo quella partita ero convinto che potesse succedere e i ragazzi mi sono venuti dietro, perché poi andare a Ospitaletto che aveva 10 o 11 punti di vantaggio sulla seconda e fare quella prestazione non è da tutti. Quella vittoria poi ha dato autostima ai ragazzi, credibilità e questo ci ha permesso poi di fare altre prestazioni incredibili».

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