
Calcio / Sondrio e cintura
Giovedì 29 Maggio 2025
Alessio Pusterla, a 17 anni portiere della Nazionale CP e voce per l’inclusione
A soli 17 anni, Alessio Pusterla di Chiuro difende i pali della nazionale italiana di calcio per atleti con paralisi cerebrale, dimostrando come la passione e la determinazione possano abbattere ogni barriera
Chiuro
Volere è potere: lo dimostra la bella storia di Alessio Pusterla, 17enne di Chiuro, portiere della nazionale italiana per calciatori con paralisi cerebrale. Il giovane valtellinese in queste ore è in viaggio per la Finlandia dove domani e sabato disputerà una doppia amichevole contro la rappresentativa finnica.
«Ho sempre giocato a calcio - ha raccontato proprio Alessio Pusterla - poi ho dovuto smettere perchè rispetto agli altri il mio livello era più basso. Poi nel 2022 ho visto su Facebook un post di Fight the strike, che si occupa di paralisi cerebrale. Proprio in questo post c’era la ricerca di ragazzi per giocare a calcio e allora sono entrato in contatto prima con loro e poi con il mister della nazionale e da lì è iniziata la mia esperienza con il primo raduno a Formigine, in provincia di Modena».
Insieme al suo impegno sul campo, Alessio Pusterla porta avanti anche quello per sensibilizzare e aumentare la consapevolezza al riguardo della sua disabilità: «A maggio del 2024 ho creato un profilo pubblico su Instagram per far conoscere la nazionale, la nostra attività e sensibilizzare sulla paralisi cerebrale. Ho scritto anche a molti calciatori e giornalisti per far conoscere la mia storia e sono contento di aver avuto anche alcune risposte come quella di Falcone, portiere del Lecce e di Walter Zenga».
Proprio grazie ai social, poi, il 17enne valtellinese è entrato in contatto anche con il giornalista della Gazzetta dello Sport Luigi Garlando che lo ha intervistato facendo anche un bel parallelismo con Sommer e Donnarumma che saranno impegnati sabato, proprio come Alessio Pusterla tra i pali. Il giovane valtellinese in Finlandia con la nazionale per calciatori con paralisi cerebrale, i due “big” nella finale di Champions League: «Tifo Brescia e tra i due preferisco Donnarumma - ha ammesso Alessio - quindi per il mio cuore sabato sera dovrei preferire il Psg. L’Inter però è una squadra italiana, quindi tiferò per loro. Stimo molto sia Donnarumma sia Sommer, ma il mio idolo è Keylor Navas: mia mamma è nata in Costa Rica e mi ispiro proprio a Navas da quando ha disputato un grande Mondiale con la Costa Rica nel 2014. Da allora è nata la mia passione per la porta».
Come detto, domani e sabato Alessio Pusterla e l’Italia saranno impegnati in una doppia amichevole in Finlandia, ma il giovane portiere di Chiuro è già stato impegnato anche in competizioni ufficiali: «Gli Europei in Sardegna nel 2023 e i Mondiali nel 2024 a Barcelona. Ho collezionato in tutto sei presenze, anche visti gli infortuni del titolare, Daniele, di 33 anni. In queste competizioni le squadre sono divise in base al ranking in fascia A e fascia B e noi siamo in quest’ultima. Negli Europei, però, in quanto Paese ospitante siamo stati inseriti in fascia A e le cose non sono andate molto bene. Nel Mondiale, invece, in fascia B siamo arrivati quarti, perdendo la finalina al 90°, ma potevamo fare ancora meglio se non fossimo stati penalizzati da due espulsioni evitabili nella prima partita».
Ovviamente oltre all’attività in nazionale, Alessio Pusterla milita nel campionato italiano per calciatori con paralisi cerebrale: «Siamo solo tre squadre - ha concluso il portiere che frequenta la classe quarta del liceo linguistico di Sondrio - e quindi il campionato si disputa solo in un weekend, verso la fine dell’anno. Nel 2023 è stato a Verona, l’anno scorso a Padova: io ho difeso i pali del San Giovanni Lupatoto e sono stato nominato miglior portiere e per me è stata una bella soddisfazione. Purtroppo abbiamo a disposizione pochi fondi: per questo le squadre sono poche e anche i raduni o le amichevoli della nazionale sono solo un paio di volte l’anno. Speriamo che le cose cambino e il movimento cresca, visto che in altri Paesi calciatori con la mia disabilità sono professionisti».
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