Calcio Lecco, Gino Di Nunno: «Aliberti riporterà il club in alto»

L’ex vicepresidente bluceleste: «Piazze come questa ce ne sono poche, i tifosi sia in casa che fuori casa sono eccezionali. In trasferta penso sia una delle prime tifoserie in assoluto. E poi hanno un grande settore giovanile»

Lecco

Gino Di Nunno è uno dei fautori, forse il principale, della serie B bluceleste, lato società. Inutile dire che, anche se si sta occupando solamente degli Under 15 e Under 16 della Baranzatese, in Eccellenza, il suo affetto e le sue attenzioni siano sempre per il Lecco. Non si è mai staccato veramente dal bluceleste e così, da noi sollecitato, suggerisce qualche chicca di mercato alla famiglia Aliberti sulla quale afferma. «Sono convinto che farà molto bene. È seria e con un po’ di calma e pazienza riporterà in alto il Lecco».

Detto questo si schermisce un po’: «Sto lavorando molto nell’azienda di famiglia (l’Elettronica Videogames di Cormano) e sto dando una mano alla Baranzatese per i giovani. Vado a vedere le partite, spesso. A Lecco poco perché non volevo influenzare o disturbare nessuno. Il Lecco l’ho visto contro l’Arzignano che ha vinto 3-2 dopo il 2-0 del primo tempo, e poi con il Padova con il quale non aveva meritato quella sconfitta per 3-0. Se l’era giocata. Loro poi hanno vinto il campionato».

Ma qualche idea sui giocatori del Lecco, vedendolo anche in televisione, Gino Di Nunno se l’è fatta. «Quest’anno chi mi è piaciuto davvero è il portiere Furlan che avevamo cercato già a gennaio e Kritta, oltre a Martic e Sipos. Kritta ha una gran gamba, è un buon giocatore sia come quinto, che come braccetto, anche se è meno forte in difesa. Sul 3-5-2 è quinto di sinistra, o il terzino mancino di un 4-3-3. Sipos? Le prime punte sono rare. Ha fatto una stagione impressionante anche perché oltre ai 12 gol ha sbagliato un rigore, colto pali... Ha fatto reparto da solo, come fece Novakovich in Serie B per noi. Manuel Martic è un buon difensore, strutturato, cattivo. Oltre a Battistini che si è ripreso appieno, dalla tendinite che si porta dietro dai play-off. Quando sta bene fa la differenza, gioca sull’anticipo, è tecnicamente molto bravo. Marco Frigerio è buono: partito male, a fine campionato si è ripreso. Questi li terrei tutti».

Il dubbio è se si riuscirà a tenerli se li cercheranno squadre di B o di C di alta classifica: «Se hanno richieste fortissime, allora sì, li venderei. Ma per venderli a pochi soldi meglio tenerseli. Io li terrei per cercare di fare una stagione più competitiva, a meno di proposte irrinunciabili». Anche se di altri nomi disponibili ce ne sono. Almeno in teoria: «Un altro giocatore che mi piace molto e che stavamo prendendo è il 2001 mezzala del Pescara, Meazzi. E infatti sta facendo la differenza a Pescara. Anche il portiere Nobile del Renate ha fatto una “cappella” nei play-off ma è stato uno dei migliori della C con Furlan. E il play della Giana Nichetti sarebbe da prendere subito…». A Lecco si è parlato di Stefano Bonaiti e Marco Anghileri: «Non sono male, entrambi. E poi sono di Lecco. Ma prima bisogna prendere, per la mia visione del calcio, i giovani, gli Under. Nei miei anni a Lecco sono stati importantissimi: Patrizio Masini (Genoa), Erdis Kraja (Atalanta), Aljosa Vasic (Palermo), Stefano Girelli e Federico Zuccon (Salernitana), Duccio Degli Innocenti (Spezia)… Gente brava con i piedi e che corre».

Due milioni di euro. Sarebbe questo il budget messo dal Lecco per il mercato. Povero? Sufficiente? Di Nunno la vede così: «Dipende… Se è netto è buono. Se è lordo, è da metà classifica. Certo, poi se trovi giocatori buoni a basso prezzo, sei bravissimo. L’anno della promozione siamo arrivati a superare i 3 milioni di euro lordi. E siamo retrocessi in B con un tetto ingaggi di 2 milioni di euro netti con Buso, Caporale e Bianconi che poi sono stati venduti. Nessuna squadra dalla B alla C aveva un tetto ingaggi così basso e che poi si sono ritrovati gli Aliberti».

Una famiglia che i Di Nunno stimano: «Quest’anno hanno fatto fatica ma hanno solo bisogno di tempo. Piazze come Lecco ce ne sono poche, i tifosi sia in casa che fuori casa sono eccezionali. In trasferta penso sia una delle prime tifoserie in assoluto. E poi hanno un grande settore giovanile. Sono molto contento che stia andando bene: il 98 per cento dei ragazzi che sono a Lecco è frutto dei nostri sforzi. Quando siamo arrivati avevamo solo Juniores Nazionali in serie D. Abbiamo investito tanto su Paolo Pennati e Andrea Lanfranconi e abbiamo visto giusto. Hanno fatto un lavoro eccezionale».

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