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Mercoledì 23 Aprile 2025
Sondrio, accolto il ricorso: multa ridotta per i fatti post Pro Palazzolo
Sondrio
E’ stato accolto il ricorso presentato dal Sondrio dopo la multa di 1200 euro inflitta alla società del capoluogo in seguito a quanto accaduto al termine del match contro la Pro Palazzolo dello scorso 13 aprile e comminata al sodalizio biancazzurro in base a quanto riportato dall’arbitro Leonardo Leorsini, della sezione di Terni, nel suo referto.
Alla fine della partita, chiusa sul punteggio di 2-1 in favore dei bresciani, mister Marco Amelia, il presidente Michele Rigamonti e il direttore sportivo Christian Salvadori avevano avvicinato l’arbitro Leorsini mentre si stava dirigendo nel suo spogliatoio per chiedergli spiegazioni circa la mancanza di uniformità di giudizio nella sua direzione di gara che, tra l’altro, aveva visto proprio il Sondrio penalizzato anche dalla mancata assegnazione di un calcio di rigore per fallo di mano in area di un difensore della Pro Palazzolo e, di contro, dal fischio molto generoso del calcio di punizione da cui poi era scaturito il gol del momentaneo 1-1 ospite.
L’atteggiamento tenuto dal tecnico e dai dirigenti biancazzurri era stato ritenuto eccessivo e sopra le righe da parte dell’arbitro Leorsini che aveva riportato nel suo referto quanto accaduto, dal suo punto di vista, e convinto così il giudice sportivo a comminare al Sondrio una multa di 1200 euro per «avere, al termine della gara, persona non identificata ma chiaramente riconducibile alla società, stretto con forza la mano del direttore di gara e rivolgendogli espressioni irriguardose, offensive e gesti irridenti, che reiterava più volte a distanza ravvicinata. Per indebita presenza nello spazio antistante lo spogliatoio di persone non autorizzate né identificate».
Una ricostruzione dei fatti subito smentita con forza dai dirigenti biancazzurri che hanno per questo prontamente presentato ricorso contro l’ammenda.
«Nessuna stretta di mano vemente e nessuna delle parole riportate rappresenta l’accaduto - aveva spiegato il ds Salvadori -. Non ho problemi a dire che dopo un arbitraggio che, ripeto, è sotto gli occhi di tutti, avvicinandomi, ho semplicemente chiesto con educazione il perché di così poca uniformità di giudizio. Aggiungendo che non avevo apprezzato l’atteggiamento tenuto dal nostro vantaggio, fino al termine della partita, ricca di episodi controversi per usare un eufemismo Non è accettabile far passare un messaggio privo di ogni fondamento».
Evidentemente la giustizia sportiva, viste anche le testimonianze allegate al ricorso di persone presenti alla Castellina, ha riconosciuto la veridicità di quanto affermato dal Sondrio, accogliendo il ricorso e riducendo la multa a 500 euro. È rimasto il provvedimento relativo alla presenza di persone non autorizzate nella zona degli spogliatoi, ma sono cadute le accuse relative a una forte stretta di mano e a espressioni offensive, irriguardose e irridenti che dunque nessun tesserato biancazzurro ha mai rivolto all’arbitro Leonardo Leorsini.
«Siamo soddisfatti perché, come già detto, facciamo del fair play, dell’educazione e della civiltà un vero e proprio mantra. La verità rende liberi e non è affatto ammissibile che vengano messe in bocca parole mai pronunciate - ha commentato l’esito del ricorso sempre il ds Salvadori -. Al di là delle numerose testimonianze, tra lo stesso presidente, il mister il medico e dei pubblici ufficiali presenti, è una questione di puro principio. Ci vuole dialogo se vogliamo crescere tutti insieme, ma soprattutto non deve mai mancare il buon senso, e noi saremo sempre pronti a collaborare in modo costruttivo e propositivo».
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