Usa/ Elezioni deludenti per Obama, ma è colpa dell'economia

Usa/ Elezioni deludenti per Obama, ma è colpa dell'economia Per la Casa Bianca non è un referendum sul presidente

New York, 4 nov. (Apcom) - "It's the economy stupid". Man mano che si placano le acque dopo la pesante sconfitta democratica i commentatori americani escono dal solco dell' "anniversario amaro" per Barack Obama, realizzando che il successo repubblicano ottenuto ieri nelle corse per i governatori in New Jersey e Virginia è prima di tutto dovuto all'economia malandata e ai difficili problemi locali. Per Obama resta una sconfitta, perché il presidente ha scelto di associare direttamente le due corse più importanti alla sua azione di governo. Ma i sondaggi dimostrano che gli elettori hanno votato considerando più i problemi locali che le scelte fatte a Washington.La Casa Bianca getta acqua sul fuoco da ieri notte, e per non dare troppo peso al calo dei democratici Barack Obama ha fatto sapere di non aver neppure visto i risultati in tv. Il suo portavoce, Robert Gibbs, ha sdrammatizzato spiegando che il voto "dimostra che gli elettori sono andati al seggio per risolvere grandi questioni locali". Un esempio del peso dell'economia nella tornata di ieri è il tasso di disoccupazione che in New Jersey è schizzato al 9,8% a settembre. I dati definitivi mostrano una sconfitta di meno di cinque punti nel Garden State, mentre in Virginia, dove la battaglia era persa da tempo, i repubblicani hanno vinto con il 18% di vantaggio.Nell'insieme di cause che hanno portato alla debacle della sinistra americana vanno sommati anche i nomi dei candidati in corsa, ritenuti infelici dallo stesso Obama. La Casa Bianca ha cercato per mesi di far uscire dalla gara il governatore del New Jersey, Jon Corzine, uno dei politici più impopolari della East Coast, colpito da scandali che hanno costretto alle dimissioni parte dei suoi collaboratori e portato all'arresto di diversi sindaci locali. Corzine non è inoltre riuscito negli ultimi anni a frenare l'impennata delle tasse sugli immobili, le più alte della nazione. "Credo che la vera notizia sia quella rilevata nella corsa prima del voto", ha detto il consigliere di Obama David Axelrod evidenziando che l'appoggio del presidente ha fatto rimontare di circa 10 punti nei sondaggi il governatore del New Jersey."Obama non è il fattore decisivo" commenta anche il blog democratico Huffington Post mentre il New York Times sottolinea come i numeri del consenso di Obama restino alti in entrambi gli Stati. Per oltre la metà degli elettori la politica del governo non c'entrava nulla con la croce messa ieri sulle schede, ma la maggioranza di loro è preoccupata per come va l'economia nel Paese. Un fattore determinante è infine l'affluenza, molto bassa, che ha tenuto a casa molti degli elettori che fecero vincere Obama un anno fa, in particolare afroamericani e giovani (in New jersey meno della metà dei votanti sotto i 30 anni del 2008 non sono andati al seggio).

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