A Morbegno omaggio a Morricone: Alpisonanti e Banda Barsotti incantano

L’auditorium gremito ha applaudito le celebri colonne sonore. Ivana Zecca: «Riscontro splendido, significa che ciò che facciamo è risorsa».

Morbegno

Alpisonanti con la Banda Barsotti e il loro personalissimo omaggio a Morricone per una serata al Sant’Antonio oltre il tutto esaurito. Ennio Morricone ha ammaliato l’auditorium stipato: sala piena e numerose le persone rimaste in piedi per applaudire le sue celebri e amate colonne sonore. Tutti abbiamo ascoltato almeno una volta i suoi motivi principali, ognuno di noi ha vissuto l’arte del cinema tutto italiano firmato da Sergio Leone e il celebre compositore romano.

Nel programma di sala Alpisonanti dice di avere voluto «rievocare una melodia, ravvivare il sorriso di pienezza che abbiamo provato la prima volta che abbiamo ascoltato un motivo musicale, pur brevissimo, è perpetuare un sentimento. La Banda Barsotti propone un luogo di memoria per celebrare uno dei più rilevanti compositori nel mondo del cinema. Lo sguardo di Claudia Cardinale, il sorriso ultimo di Robert De Niro, le parole di vita di Philippe Noiret, lo spirito irriverente di James Coburn sono per sempre accostati alle suggestive pennellate, sempre sognatrici, di Ennio Morricone. C’era una volta il West, C’era una Volta in America, Nuovo Cinema Paradiso, Giù la Testa sono alcune delle colonne sonore che fanno già parte della nostra vita, perché molti di noi hanno permesso che esse lo siano». Il pianista pisano Massimo Barsotti, suo figlio Giulio al contrabbasso e Ivana Zecca al clarinetto hanno ricreato in maniera originale la magia di ogni lungometraggio. Spensieratezza e leggerezza, nostalgia e malinconia, dolcezza e soavità sono solo alcune delle sensazioni che la singolare proposta ha destato in una platea coinvolta e molto partecipe. La tavolozza di colori del suono vellutato e sempre ricco di Zecca ha contribuito a far brillare gli arrangiamenti del maestro Barsotti. Versioni eleganti, sonorità per momenti squisite e raffinate, si sono susseguite senza soluzione di continuità, alternandosi con interventi dell’estroso pianista, dove raccontava aneddoti e storie dietro ognuno dei film.

«Sono molto emozionata dal riscontro del pubblico – commenta Ivana Zecca - a ogni appuntamento del festival ha risposto in modo splendido. Fin dal primo concerto con Alberto Fortis il pubblico è stato sempre molto partecipe. E suonare stasera in un auditorium così pieno è una grande soddisfazione, una stragrande soddisfazione, perché significa che ciò che facciamo va oltre noi stessi e si traduce in una risorsa culturale per il territorio». E ancora: «Sempre lo dico, e ribadisco ancora una volta: il consenso e la partecipazione del pubblico è la linfa vitale della nostra attività. La generosità e adesione delle persone che partecipa a ogni concerto mi commuove profondamente, perché gli omaggi ci rendono più felici», si legge come sottotitolo del concerto. Ed è vero, ed è giusto che così sia: riconoscerci e riconoscersi alimenta il nostro presente e nutre di una visione trascendente di speranza ed equità la nostra secolare, e a volte vituperata, identità».

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