Bormio: Finardi chiude la Milanesiana fra musica e ricordi

Il cantautore ha emozionato ripercorrendo 50 anni di carriera. «Battisti? Era timido ma mi chiese chi fosse Bob Marley»

Bormio

Un extraterrestre di nome Eugenio Finardi ha concluso a Bormio in maniera magistrale l’edizione 2025 de La Milanesiana, la manifestazione ideata da Elisabetta Sgarbi che fa il Giro d’Italia a tappe della cultura proponendo avvenimenti e spettacoli di altissimo livello. Il cantautore ha toccato anche la Magnifica Terra nel suo tour per festeggiare i 50 anni di una carriera davvero invidiabile.

Il suo calore probabilmente avrebbe scaldato il pubblico anche in piazza del Kuerc, ma la gelida brezza bormina ha costretto gli organizzatori a un cambio di sede all’ultimo minuto ed è stato il cinema Plinius a ospitare la prima serata al chiuso del tour finardiano. L’autore di “Patrizia” ha cantato, ha duettato con l’inseparabile Giuvazza e si è raccontato, regalando inediti. «Mi avevano chiamato a registrare in uno studio radiofonico di New York nel quale registravano tutti i big ed il fonico mi chiese di cantare qualcosa del mio repertorio in maniera tale da individuare il microfono migliore per la mia voce. Sentendomi non ebbe dubbi nel propormi di utilizzare il microfono di Frank Sinatra: lo stava utilizzando un altro cantante in un’altra sala in orari diversi e me lo prestò».

Ha visto da vicino personaggi del calibro di Lucio Battisti e Franco Battiato, poi divenuti suoi amici: «A vent’anni Lucio Battisti e Mogol mi misero sotto contratto. Mi ricordo ancora il viaggio sul motorino di mia sorella con i dischi americani a tracolla, io vivevo negli States ed ero in Italia per le vacanze di Natale, per raggiungere la casa di Battisti. Lui era davvero molto timido e faticava a guardarti; andava matto per quei cantanti che non aveva mai sentito fra i quali c’era anche Bob Marley. Mogol voleva fare di me un cantante virile, forse non era il mio ruolo. Anche Battiato l’ho conosciuto quando avevo vent’anni. Ricordo che una volta, prima di salire sul palco, mi sistemò la camicia ed io rimasi sbalordito: mi rispose che era figlio di una sarta». Applausi a scena aperta dal pubblico di Bormio. «Adesso attendiamo il 2026, anno in cui festeggeremo il decimo anniversario de La Milanesiana a Bormio» ha detto il sindaco Silvia Cavazzi. Al suo fianco l’assessore alla cultura Paola Romerio Bonazzi, che ha avuto il merito di portare la manifestazione nella Magnifica Terra.

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