
( foto di Sandro Menegazzo)
In tantissimi per il divulgatore scientifico, youtuber e conduttore televisivo, ospite della seconda edizione di GeoCult, il festival italiano delle geoscienze
Lecco
Vincenzo Schettini, divulgatore scientifico, youtuber e conduttore televisivo, ha letteralmente riempito piazza Garibaldi. Ospite della seconda edizione di GeoCult, il festival italiano delle geoscienze, l’inventore dello slogan “La fisica che ci piace”, è stato accolto a Lecco da un pubblico numerosissimo.
Tantissimi degli intervenuti si sono dovuti rassegnare a stare in piedi ed il bello di questa autentica folla è che era composta in maggioranza da ragazzi, molti dei quali giovanissimi. Abbiamo visto qualcuno con quaderno e penna, pronto a prendere appunti e la cosa ci ha veramente colpito.
Dopo l’introduzione di Giovanni Cattaneo, assessore all’attrattività territoriale e inventore di GeoCult, c’è stata l’entrata di Vincenzo Schettini sul palco con annessi applausi scroscianti, neanche fosse un cantante di grido. Il professore di fisica, come lui stesso si definisce, ha ringraziato tutti ed in particolare chi ha voluto un festival delle scienze come quello di Lecco, perché «oggi abbiamo bisogno di persone autorevoli in fatto di scienze».
Prima di entrare nel merito della serata, Schettini ha invitato i ragazzi a studiare, perché questo permetterà loro di essere liberi: «Non preoccupatevi di quale sarà in futuro il vostro lavoro, adesso studiate, appassionatevi alla cultura senza pensare ai voti, poi il lavoro sarà una conseguenza naturale. Io stesso vivo da due anni in un frullatore, sono sempre in giro, ma non ho smesso di insegnare, continuo a fare lezione perché sono innamorato del mestiere dell’insegnante».
Schettini ha poi iniziato a parlare, a modo suo ovviamente, dell’argomento della serata, ovvero della transazione energetica, che ha spacchettato, spiegato e reso comprensibile a tutti. Si è partiti dall’intelligenza artificiale per arrivare a quello che nessuno dice, cioè all’enorme quantità di energia che il suo uso richiede. La domanda che Schettini ha posto al pubblico è stata questa: come si produce questa energia? Lo ha fatto trasformando piazza Garibaldi in un’enorme aula scolastica e facendo salire sul palco i ragazzi e le ragazze che rispondevano ai suoi quesiti.
Il coinvolgimento è stato totale, così come la voglia di “farsi interrogare” ed anche questa, possiamo dire, è stata una vera sorpresa. Schettini è riuscito persino a coinvolgere la piazza intonando, in una sorta di mantra rap, il “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto di trasforma” dello scienziato Lavoisier. Analizzando i diversi tipi di energia, Schettini ha evidenziato come sia ora di passare dai combustibili fossili a quelli più naturali come l’eolico, il solare o il geotermico.
«Questi sono i nuovi campi energetici su cui dobbiamo scommettere – ha spiegato Schettini – e tocca a voi ragazzi impegnarvi perché un cambiamento in questo campo diventi reale». Non è mancato un riferimento alla guerra del gas scoppiata con il conflitto tra Russia ed Ucraina: «Non possiamo alzarci una mattina e scoprire di essere ricattati da un certo signore che non ci vende più il gas. Essere indipendenti dal punto di vista energetico significa non essere ricattabili ed evitare di dover fare accordi economici per evitare una guerra».
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