
Cultura e Spettacoli / Lecco città
Giovedì 02 Ottobre 2025
Lecco, l’eredità di Manzoni: così l’innovazione incontra la memoria
Torna da venerdì a domenica il festival “Lecco Città dei Promessi Sposi”. Un fine settimana di iniziative culturali dedicato alla figura del grande don Lisander
Lecco
Il festival “Lecco Città dei Promessi Sposi” si svolgerà nella nostra città da venerdì a domenica.
Sarà un fine settimana in cui verrà proposto il grande evento culturale che ogni anno celebra la figura di Alessandro Manzoni e il suo legame indissolubile con Lecco. In assenza, per il secondo anno consecutivo, del luogo fisico per eccellenza della memoria manzoniana, Villa Manzoni, interessata dagli importanti lavori di ristrutturazione, il festival ha voluto cogliere questa opportunità non solo per coinvolgere diverse sedi ma anche per promuovere una riflessione sul futuro stesso del museo manzoniano.
Patrimonio vivo
Con il titolo “Il Museo che verrà: Manzoni è…”, l’edizione 2025 di “Lecco Città dei Promessi Sposi” si concentra, quindi, sull’idea di un patrimonio vivo, capace di unire passato e futuro, memoria e innovazione, tradizione letteraria e nuove forme di linguaggio con eventi diffusi.
«Quest’anno vogliamo parlare di futuro - precisa il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni - mettendo a tema il museo che verrà e troverà accoglienza in una Villa Manzoni completamente rinnovata e portata a nuova vita: siamo convinti che il patrimonio di valori letterari e culturali che il Manzoni ci ha lasciato non debba essere inteso solo come una memoria da custodire, ma costituisca ancora oggi una risorsa di grande attualità, capace di generare inclusione, bellezza e comunità».
Come spiega l’assessore alla cultura, Simona Piazza, il festival sarà un laboratorio di idee ed esperienze: «Servirà a capire come i musei, le dimore storiche e le istituzioni culturali possano diventare davvero luoghi aperti a tutti. Vogliamo che il nuovo museo manzoniano sia non solo visitato, ma vissuto, attraverso linguaggi diversi che sappiano parlare a pubblici differenti, valorizzando le molteplici sfaccettature della figura del Manzoni e del suo celebre romanzo».
Il direttore artistico Mauro Rossetto entra nel merito del programma ed illustra il senso della manifestazione: «La prima giornata intende sottolineare l’apporto centrale di Manzoni alla letteratura romantica dell’Ottocento, sondando anche un lato meno conosciuto del grande scrittore: il Manzoni “gotico”. Ne parlerà Fabio Camilletti, docente all’Università di Warwick (UK)».
Il ruolo del Museo manzoniano sarà al centro della seconda giornata: «Il museo non sarà solo un bene architettonico iconico e lo snodo fondamentale nel dialogo con il patrimonio diffuso sul territorio, ma anche un luogo di esperienze da vivere, accessibile a tutte le categorie – continua Rossetto - In questo senso il dibattito che proponiamo vedrà un confronto tra utenti con “diverse abilità” e tecnici che hanno ideato soluzioni per rendere gli spazi espositivi accessibili a tutti».
Il ruolo per l’italiano
Nel pomeriggio si approfondirà il ruolo di Manzoni nella formazione della lingua italiana contemporanea: «Se ne discuterà nella cornice di Villa Gomes, dove si trasferirà la “Locanda Manzoni” – sottolinea ancora Rossetto - Ma gli ospiti dell’apericena, a base di prodotti e piatti del territorio, avranno anche modo di rintracciare l’eco delle parole manzoniane in alcune tra le più famose canzoni d’autore italiane e di misurarsi con il gioco di ruolo “Chi ha incastrato Giacomo Maria Manzoni?”».
La terza giornata ha un ospite di grande rilievo, l’artista Emilio Isgrò: «Il pomeriggio di domenica a Villa Ghislanzoni, a Maggianico, avrà quale focus il rapporto tra letteratura e arte attraverso l’incontro con Emilio Isgrò, che a Brera realizzò una delle sue inimitabili installazioni utilizzando il testo delle pagine della Quarantana».
© RIPRODUZIONE RISERVATA