
Cultura e Spettacoli / Lecco città
Sabato 04 Ottobre 2025
Lecco, «Villa Manzoni sia il cuore della cultura»
Gli incontri. Prima giornata del festival all’Officina Badoni, con uno sguardo alla riapertura del museo. Il professor Fabio Camilletti ha proposto tre “itinerari illegali” per leggere i Promessi Sposi: «È un testo gotico»
Lecco
Si è svolta ieri, all’Officina Badoni, la prima giornata del festival “Lecco città dei Promessi Sposi”.
«Fondamentale la ristrutturazione del polo manzoniano Grande attenzione all’accessibilità»
A inaugurare questo fine settimana dedicato al Manzoni e alla sua opera, sono stati il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e l’assessore alla cultura Simona Piazza. Le loro non sono state parole di prammatica; i loro interventi hanno voluto guardare al prossimo anno ed alla riapertura di Villa Manzoni, attualmente chiusa per restauri: «Questo festival dimostra la nostra volontà di avere un rapporto sempre nuovo col Manzoni – ha detto il sindaco – Anche per questo riteniamo fondamentale la ristrutturazione di Villa Manzoni per la quale si spenderanno più di 4 milioni di euro. Non solo, ma abbiamo anche partecipato ad un bando emblematico di Fondazione Cariplo con il progetto “Lucia”, a cui hanno partecipato una cinquantina di enti ed istituzioni. Tutti vogliamo dimostrare come la cultura sia cittadinanza. I Promessi sposi sono un patrimonio della nostra città che va condiviso ed il processo di partecipazione che abbiamo avviato è la nostra marcia in più».
Sempre su Villa Manzoni è anche intervenuta l’assessore Simona Piazza: «Il nostro obiettivo per il prossimo anno è quello di ampliare l’offerta didattica e culturale. Il nuovo Museo Manzoniano sarà accessibile a tutti e per questo è stato nominato un comitato scientifico composto di esperti che ci guideranno nel nuovo ampliamento. Sarà un museo interattivo e la villa diverrà un luogo di incontri e laboratori didattici. Vogliamo, cioè, che diventi il cuore della cultura lecchese».
In serata il concerto “Eros e Thanatos” tra Puccini e Respighi
La provocazione
Si è poi entrati nel vivo del festival con Fabio Camilletti, docente all’Università di Warwick (UK) con cui ha dialogato Mauro Rossetto, direttore del Museo Manzoniano di Lecco. Si è parlato del Manzoni gotico a partire da un volume scritto da Camilletti ed intitolato “Manzoni gotico. Tre itinerari illegali ne I Promessi sposi”. Una provocazione quella di Camilletti, che prende spunto da quanto suggerito dallo scrittore e critico Giorgio Manganelli, che aveva suggerito di leggere Manzoni fuori dagli schemi scolastici. «I Promessi sposi si rifanno a temi gotici in quanto il Manzoni riprende situazioni del genere. Pensiamo a Lucia, fanciulla perseguitata, al cattivo arroccato nel suo castello, agli inseguimenti e ai rapimenti, temi scabrosi che Manzoni ha affrontato senza paura».
Il “Manzoni gotico” di Camilletti vuole appunto indagare una nuova dimensione del suo universo. «Il Manzoni è molto meno monolitico di quanto sembri. Lui sa quello che vuole, ma anche la sua esperienza di fede è problematica e tormentata. Complessità che finisce per connotarlo come un autore gotico, nella misura che il gotico investiga il non detto. È questo il genere che più di ogni altro interroga e illumina i lati oscuri della modernità. Da questo punto di vista, “I promessi sposi” è forse il romanzo più intimamente gotico della tradizione italiana».
In serata alle 21 si è svolto il concerto “Eros e Thanatos – Echi del gotico nella musica del Novecento”, che ha proposto musiche di Giacomo Puccini e Ottorino Respighi. Il concerto ha visto quali protagonisti la mezzosoprano Dyana Bovolo e l’arpista Martina Nifantani, accompagnate dalla voce narrante di Ancilla Oggioni.
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