
Cultura e Spettacoli / Sondrio e cintura
Giovedì 24 Luglio 2025
Sagra di Vetto, un successo nonostante il maltempo
Nonostante il temporale, la sagra ha visto un’alta affluenza e un grande successo per i piatti tipici come sciatt, tarozz e gnocchi col cucchiaio, grazie all’impegno di 200 volontari.
Lanzada
Alla fine è stato comunque un successo. Né il temporale né la pioggia hanno fermato gli avventori della Sagra di Vetto, l’evento dedicato allo street food malenco per antonomasia che da 18 edizioni convoglia nella frazione lanzadese frotte di persone.
Alle 18.45 di sabato in tanti erano già in fila per accedere alla frazione di Vetto, dove sono state allestite 19 postazioni di cibi diversi, in occasione della sagra delle sagre malenche.
E proprio in quell’istante, mentre il sindaco del posto, Marco Negrini, rivolgeva a tutti il suo messaggio di benvenuto, affiancato da Arianna Parolini, presidente dell’associazione Sagra di Vetto, da Mario Masa, vicepresidente, e da Alessandro Bontempi, past president, la pioggia ha iniziato a scendere.
Senza sconvolgere i piani dei presenti, però, perché nel giro di cinque minuti tutto è rientrato e lo street food è proseguito imperterrito fino alle 23, quando per la seconda volta è stato necessario aprire gli ombrelli; ormai, però, gli avventori erano già tutti abbondantemente serviti.
«Fino a giovedì siamo stati in forse se fare o non fare la sagra e, soprattutto, se rinviarla ad altra data, considerato il meteo - dice Mario Masa -, ma tutte le opzioni si sono rivelate non perseguibili salvo quella di tentare lo stesso. E così abbiamo fatto, con l’accordo di tutti. Nessuno si è tirato indietro e ci è andata bene, perché non siamo stati investiti in pieno dal temporale, solo sfiorati. E anche se i numeri sono stati leggermente inferiori alla scorsa edizione, sono comunque alti, e noi siamo molto soddisfatti del riscontro avuto».
Su 1400 salsicce preparate, infatti, ne sono state servite 1200, ben 5000 sciatt, 300 chili di tarozz, 80 chili di gnocchi col cucchiaio, 300 porzioni di trote, 80 chili di frittelle di mele, sempre molto gettonate, 400 crepes con la Nutella, 30 chili di frittelle di menta, 40 chili di mirtilli con il gelato. Senza dire della trippa, degli assaggi di formaggi della valle, degli yogurt artigianali e molto altro ancora.
«Ci sono dei piatti che attirano tantissimo i visitatori - ricorda Masa - come gli gnocchi col cucchiaio, che non si trovano spesso nelle sagre, i mirtilli con il gelato e le super gettonate frittelle di mele, però ce ne sono altri, come le frittelle di menta, talmente particolari che attirano proprio per questo. Fondamentale è garantire un’offerta composita e completa che possa soddisfare un po’ tutti i palati. Il segreto è questo; poi il resto viene da sé».
Sempre lusinghieri i commenti degli avventori che ormai attendono puntuali questo evento ogni anno, e partecipi anche i frazionisti.
«Noi dobbiamo ringraziare il nostro staff, composto da circa 200 volontari - dice Masa - il direttivo, le associazioni Sportiva Lanzada, Polisportiva Valmalenco e i Gruppi Alpini Malenchi che ci supportano in tutto, nella logistica e nel garantire il trasporto navetta da Vassalini, il Comune e i contradaioli che ci mettono a disposizione i loro garage e spazi privati per una giornata intera. A mezzanotte, però, è tutto finito e due ore dopo il paese torna pulito e come prima, a disposizione dei residenti. Ci teniamo moltissimo, perché è un evento che riesce solo se c’è la partecipazione di tutti.
Ospiti d’onore gli amici di Vetto di Reggio Emilia, saliti con una forma di parmigiano reggiano da servire alla prima postazione come aperitivo innaffiata dal Lambrusco. Un binomio pianura-montagna perfetto.
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