Storia della biblioteca, nuova guida per i 160 anni

Le origini dell’istituzione ricostruite dalla storica Gloria Camesasca che ne ha raccontato le vicende

«d dalle modeste origini del 1862 è giunta ad affermarsi come una biblioteca di valore scientifico e divulgativo non comune. Merito dei tanti cittadini che durante questo periodo hanno lasciato ad essa le loro biblioteche; di coloro che l’hanno aiutata con altre forme; dei bibliotecari che si sono succeduti».

Così scriveva Giovanni Battista Gianoli ne “La Biblioteca civica “Pio Rajna” nel suo primo secolo di vita”. Non a caso questa è la citazione che apre la nuova guida alla storia della biblioteca sondriese e ai fondi e ritratti biografici dei suoi protagonisti che l’amministrazione comunale di Sondrio con l’assessore alla Cultura, Marcella Fratta, e il direttore della biblioteca, Adriano Stiglitz, hanno voluto come ultimo atto che ha chiuso le celebrazioni per i 160 anni di fondazione dell’istituto cittadino.

ll fondo di Rajna

All’archivista Gloria Camesasca il compito di approfondire le ricerche documentarie sulla biblioteca e redigere l’agile guida, ora a disposizione di cittadini e visitatori.

La biblioteca civica “Pio Rajna” aprì al pubblico il 1° luglio 1862 nella prima sede, che era al primo piano di un palazzo appartenuto in passato alla famiglia Quadrio, ma all’epoca di proprietà dei Maffei, ubicato a Sondrio, in via Lavizzari, 155. Ma le origini della Biblioteca Civica “Pio Rajna” affondano le loro radici nel 1861, mentre l’Italia stava affrontando il lungo processo che l’avrebbe portata all’Unità. «A Sondrio, già da alcuni anni vi era una società di lettura, le cui attività avevano riscontrato però scarso seguito – spiega Camesasca -. Era, invece, intento dei sondriesi istituire una biblioteca nella loro città. Fu possibile concretizzare tale proposito grazie al lascito di Pietro Martire Rusconi, che dispose che dopo la sua morte (avvenuta il 27 gennaio 1861) i suoi libri, raccolti dopo l’alluvione del 1834 che distrusse la casa e la biblioteca di Rusconi, fossero donati al Comune di Sondrio. Tale lascito, insieme alla collezione libraria della società di lettura costituì il primo nucleo della nascente biblioteca».

Altra tappa importante citata da Camesasca, nel suo scritto, è stata l’intitolazione a Pio Rajna, avvenuta, contestualmente al trasferimento in palazzo Sassi de’ Lavizzari, il 28 ottobre 1930. A causa di motivi di salute, Rajna non poté presenziare alla cerimonia, ma da Firenze seguì con attenzione le vicende sondriesi e iniziò a predisporre la donazione del proprio fondo, che fu poi attuata solo nell’aprile del 1931 (dopo la morte di Rajna avvenuta a Firenze il 25 novembre 1930). Tanti sono i nomi di personaggi illustri – come il celebre filologo Pio Rajna, Pietro Martire Rusconi, Giovanni Battista Gianoli - che si trovano sfogliando le pagine della guida. Sintetica ed essenziale nei contenuti e corredata di immagini significative, tratte per lo più dai fondi custoditi, essa intende offrire una panoramica della storia della biblioteca civica “Pio Rajna”, dei suoi protagonisti e dei fondi preziosi che custodisce.

Voluta dai cittadini di Sondrio

«Personaggi importanti del narrare che si dipana nelle pagine della guida sono i cittadini di Sondrio, che per primi vollero che venisse istituita nella loro città una biblioteca, presidio culturale poi diventato polo di riferimento per l’intera provincia – prosegue l’archivista -. I cittadini contribuirono, a vario titolo, alla nascita, alla creazione e allo sviluppo di questa istituzione, donando libri, documenti, cimeli di famiglia o con elargizioni in denaro o iscrivendosi alla biblioteca. Sono i cittadini di ieri, di oggi e di domani la vera anima di questa biblioteca e gli attori della sua storia». Centosessanta anni di storia sono tanti e meritano di essere festeggiati con lo sguardo rivolto al passato glorioso di tale istituzione, ma anche con una prospettiva proiettata verso il futuro, perché tale istituzione, memore delle proprie origini, sappia affrontare nuove sfide e resistere ai cambiamenti, rimanendo sempre un punto di riferimento culturale per i cittadini di Sondrio e della provincia.

«La guida si rivolge, dunque, in primo luogo ai cittadini di Sondrio, perché possano scoprire e (ri)scoprire la storia della biblioteca – sempre Camesasca -. La guida si rivolge anche a tutte le persone curiose che intendono scoprire i tesori che custodisce, le sue vicende, i personaggi che l’hanno vista nascere e svilupparsi nel tempo. La storia della “Pio Rajna” è affascinante e ricca di spunti e aneddoti curiosi e invito a conoscerla sfogliando o leggendo la guida».

«Un privilegio»

«Ammetto che quando il direttore Adriano Stiglitz mi ha proposto di redigere un opuscolo dedicato alla storia della biblioteca e ai personaggi più rilevanti che con le loro vicende ne hanno animato la vita, ho accolto tale proposta con gioia. Due sono le parole chiave che raccontano quel momento e le emozioni che ho provato: privilegio e curiosità. Privilegio di poter ripercorrere la storia degli ultimi 160 anni della provincia di Sondrio (e non solo) da un osservatorio privilegiato, luogo di cultura e cuore pulsante della città di Sondrio, e curiosità di approfondire le vicende della biblioteca e delle persone che ne hanno intessuto la storia».

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