Economia / Sondrio e cintura
Sabato 25 Ottobre 2025
Agricoltura in Valtellina, tiene la qualità ma calano imprese ed export
Il report di Unioncamere Lombardia evidenzia una ripresa moderata, sostenuta dal lattiero-caseario e dall’orticoltura, ma con differenze territoriali e costi elevati.
Sondrio
Agricoltura in Valtellina, meno imprese, tiene la qualità, ma l’export cala. Complessivamente l’agricoltura lombarda sta vivendo un primo semestre 2025 positivo, seppur non privo di incertezze.
Il nuovo report dell’Osservatorio agricoltura di Unioncamere Lombardia, realizzato in collaborazione con le associazioni regionali di categoria, mostra un settore in ripresa moderata, sostenuto da buone performance del lattiero-caseario e dell’orticoltura, ma con differenze territoriali.
In provincia di Sondrio, l’andamento è in linea con il trend regionale: il comparto resiste grazie alla qualità e alla multifunzionalità, ma mostra un numero di imprese in calo e una lieve battuta d’arresto nelle esportazioni. Secondo i dati aggiornati al 30 giugno 2025 dell’Anagrafe delle imprese agricole lombarde, in Valtellina risultano attive 2.006 aziende agricole, con un calo del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La flessione rispecchia un fenomeno ormai strutturale, che vede diminuire le imprese di piccole dimensioni a favore di realtà più organizzate, capaci di coniugare agricoltura, trasformazione e accoglienza.
Anche a livello regionale, le aziende scendono ma solo dello 0,8% e cresce la dimensione media aziendale aumentando il peso delle attività connesse.
Tra i settori più dinamici si conferma quello lattiero-caseario, colonna portante anche per l’economia rurale della provincia di Sondrio. Nei primi cinque mesi del 2025, le consegne di latte vaccino hanno raggiunto 27.210 tonnellate, un dato stabile rispetto al 2024. Le aziende di montagna mantengono dunque la propria posizione, valorizzando la qualità e l’origine territoriale del prodotto.
L’intero comparto lombardo beneficia di prezzi sostenuti, trainati dalla domanda estera di formaggi dop, in particolare il Grana Padano, la cui produzione regionale è aumentata del 4,3% nei primi sei mesi dell’anno. Diverso il quadro per il vitivinicolo, che in Valtellina continua a rappresentare una componente identitaria ma che deve fare i conti con un contesto meno favorevole. A livello regionale, il report segnala per il comparto vino un indice di redditività negativo nel primo semestre 2025, condizionato da domanda estera debole e da un mercato interno più prudente. In provincia di Sondrio, l’annata si preannuncia di consolidamento più che di crescita: rese stabili e grande attenzione alla qualità, ma margini economici ridotti.
Sul fronte commerciale, i numeri dell’export agroalimentare mostrano qualche ombra. Nel periodo gennaio-giugno 2025, Sondrio ha registrato vendite all’estero per 81,7 milioni di euro, in flessione del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un risultato in controtendenza rispetto alla Lombardia nel suo complesso, dove l’export agroalimentare ha toccato i 5,8 miliardi di euro con una crescita dell’8,8% su base annua. Le province trainanti restano Milano, Bergamo e Brescia.
Le condizioni agrometeorologiche del semestre sono state complessivamente favorevoli. Dopo un 2024 segnato da piogge abbondanti e rese inferiori alla media, i primi mesi del 2025 hanno registrato temperature più regolari e un buon apporto idrico, che ha sostenuto la crescita dei foraggi e delle colture cerealicole. Rimangono tuttavia le preoccupazioni per i costi di produzione, ancora elevati per sementi, animali da allevamento e manodopera, e per l’instabilità dei prezzi agricoli, scesi del 4% nel primo trimestre e dell’1,9% nel secondo rispetto ai periodi precedenti.
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