
Aumentano le piccole e medie imprese che utilizzano l’IA. Ma restano i timori
Sono in crescita, seppur lentamente, le piccole e medie industrie del territorio che puntano sull’intelligenza artificiale. Ma l’indagine di Api Lecco Sondrio evidenzia una conoscenza limitata, con timori su costi e sicurezza informatica.
Lecco
Sono in crescita, seppur lentamente, le piccole e medie industrie del territorio che puntano sull’Intelligenza Artificiale per migliorare processi produttivi e mercato attraverso la gestione dei dati. Un’indagine realizzata da Apitech, la divisione innovazione e sviluppo di Api Lecco Sondrio, aggiornata a poco più di un anno fa e voluta per capire il rapporto fra le imprese iscritte e l’innovazione dell’Ia, mostra che solo il 16% delle imprese intervistate ha chiara la differenza fra Ia e digitalizzazione.
Circa l’Ia, dall’indagine è emerso che il livello di conoscenza delle applicazioni di Ia per l’impresa è direttamente correlato con il grado di utilizzo praticato nell’attività aziendale: da un lato, spiega ApiTech, il 36% degli intervistati dichiara di non conoscerne le possibilità di uso, mentre il 31% ne sa pochissimo; d’altro canto, più della metà (53%) delle imprese che hanno partecipato allo studio e che presentano il minor livello di conoscenza delle applicazioni aziendali di Ia afferma di non essere interessata ad un utilizzo lavorativo. Per il resto, due aziende su dieci hanno già introdotto una o più soluzioni di Ia nella propria realtà, con una decisa accelerazione nell’ultimo biennio. «Costi e problemi legati alla cybersicurezza – spiega lo studio - sono i due aspetti che più spaventano i nostri imprenditori che non si sono ancora cimentati con questa novità».
Circa le competenze interne, gli imprenditori sono ottimisti: per il 56% delle imprese l’Ia non potrà mai sostituire l’intuito e le capacità dell’uomo nel progresso scientifico, ma ne sarebbe un supporto valido e per il 69% il lavoro umano cambierà in futuro con competenze nuove. Per quanto riguarda la sola digitalizzazione, l’80% delle imprese la utilizza per software gestionali.
Per Carlo Antonini, responsabile scientifico di ApiTech, «alcuni strumenti tradizionali come le soluzioni cloud, rese possibili da reti a banda larga, e i gestionali base sono ormai consolidati nella maggioranza delle aziende. Buona anche la consapevolezza sulla cybersicurezza. Qualche timore in più rimane riguardo alla possibilità di accedere ai dati aziendali da remoto: questo – sottolinea Antonini - è un aspetto su cui investire, insieme al tema sicurezza, perché l’accessibilità dei dati è complementare al lavoro agile, che non si riduce al solo lavoro da casa, ma per esempio permette ad un tecnico temporaneamente fuori sede di verificare, controllare ed eventualmente correggere il processo di una macchina in azienda da remoto, ovunque si trovi».
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