
Economia / Lecco città
Venerdì 17 Ottobre 2025
Confindustria, Campanari: «Insieme a Como saremo più forti»
Il presidente dell’associazione di categoria di Lecco e Sondrio: «Saremo la nona del Paese e la prima per estensione. Prenderemo il meglio delle due esperienze territoriali»

Lecco e Sondrio
L’annuncio ufficiale è arrivato mercoledì durante l’assemblea congiunta di Confindustria Lecco e Sondrio e di Confindustria Como.
Le due associazioni territoriali con una massa critica di oltre 1300 aziende iscritte per un totale di 77mila addetti si fondono in un’unica associazione, in una road map già avviata e che vedrà nascere la nuova realtà nella primavera del 2027.
Per spiegare ragioni e obiettivi dell’operazione Marco Campanari, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio sottolinea la leva della «salvaguardia e del potenziamento della specificità dei territori. Stiamo andando a realizzare una Confindustria territoriale che sarà la nona del Paese e che sarà fra le prime, se non la prima, per estensione territoriale. Metteremo a punto un modello organizzativo e associativo che permetterà di essere ancor più vicini alle imprese che dovremo rappresentare su un territorio grande».
L’erogazione territoriale dei servizi continuerà ad essere garantita sulle tre sedi territoriali, perché «non ci sarà una sede centrale».
Su come si profili la governance nessuna anticipazione, («andranno a spegnersi gli attuali organi ed eleggeremo i nuovi in aderenza agli statuti nazionali»), mentre alla domanda se ci sarà un solo unico direttore la risposta è «certamente, ci saranno un presidente e un direttore».
Sul modello giuridico della fusione Campanari ricorda che «aggregare due associazioni è diverso dal fondere due aziende. Il tecnicismo con cui si realizza il soggetto unico è secondario ed è comunque parte del percorso che faremo. Il punto centrale è, appunto, la nascita del soggetto unico: una nuova associazione molto patrimonializzata, molto solida, che potrà molto più di oggi mettere in campo investimenti e progetti».
Scelta condivisa
Alla domanda se nella discussione interna che ha portato al risultato siano emersi fra gli imprenditori lecchesi e sondriesi timori che possa nascere una realtà Como-centrica Campanari risponde «direi di no: al netto dell’unanimità emersa dall’organismo di presidenza, la stessa identica cosa è accaduta in Consiglio generale dove sono rappresentate circa cinquanta fra le imprese più significative del nostro sistema. Un’unanimità assoluta e convintissima».
Le due associazioni oggi hanno circa 100 collaboratori, in un’operazione in cui «non ci sarà alcuna riduzione di personale», fermi restando i vantaggi su una serie di economie di scala «nell’ottica di un efficientamento globale in vigore già oggi».
Il peso specifico
Rilevanti i temi territoriali su cui le due associazioni unite potranno essere più efficaci, aspetto, questo in cui «risiedono i motivi fondanti dell’aggregazione. L’aspetto dimensionale c’è ma non è il più importante dell’operazione. Siamo due associazioni speculari in termini dimensionali, ciascuna di noi ha circa 700 iscritti: una similitudine che rende più facile trovare linearità in tutte le dinamiche di un’aggregazione, mentre sarebbe più difficile trovare la quadratura del cerchio se ci fosse una sensibile diversità dimensionale».
Il nuovo soggetto unico, afferma Campanari, che rappresenterà in modo ancor più solido e consistente tante filiere produttive: «Entrano in gioco le specificità dei territori, che con un nuovo progetto che consente di prendere ciò che funziona bene e di correggere ciò che funziona meno bene, ciò ci permetterà di valorizzare ancor più le specificità».
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