
Lecco e Sondrio, famiglie sempre più fragili: cresce il divario sociale
Il rapporto OVeR – CAF ACLI 2019-2023 fotografa un progressivo indebolimento economico nelle due province: aumenta il numero di cittadini in difficoltà, cala il potere d’acquisto e si allarga la forbice tra ricchi e poveri. A pesare le spese per casa e sanità
Lecco - Sondrio
Negli ultimi cinque anni le province di Lecco e Sondrio mostrano un progressivo indebolimento del tessuto economico familiare, con dati che raccontano un aumento della vulnerabilità sociale e una riduzione del potere d’acquisto. I numeri del rapporto OVeR – CAF ACLI (2019-2023) parlano chiaro: il reddito reale delle famiglie perde terreno e le spese essenziali pesano sempre di più, soprattutto per chi ha meno.
A Lecco, l’utenza dei CAF ACLI è cresciuta del 12,8%, a Sondrio addirittura del 21%, segno di un crescente bisogno di assistenza e di aiuto nella gestione delle pratiche fiscali, ma anche della complessità crescente delle situazioni economiche. La crescita lecchese è inferiore alla media regionale (+16,2%), mentre quella sondriese la supera nettamente, segnalando un disagio più diffuso nelle aree periferiche e montane.
La fragilità emerge con forza dal confronto dei redditi. A Sondrio il reddito nominale medio per contribuente nel 2023 è di 24.597 euro, ma il potere d’acquisto reale è crollato dell’8% in cinque anni, quasi il doppio della media lombarda (–4,6%). Anche a Lecco, dove il reddito medio è più alto (27.171 euro), la perdita reale è del 4,4%, in linea con la media regionale. In entrambi i casi, a subire di più sono i lavoratori, con un calo del reddito reale superiore a quello dei pensionati.
Aumentano anche le disuguaglianze. A Sondrio il reddito del 20% più povero rappresenta oggi solo il 20,3% di quello del 20% più ricco (era il 23% nel 2019), mentre a Lecco la quota è scesa al 17,5%, in linea con la Lombardia. Si tratta di un divario crescente che riflette la difficoltà delle famiglie medio-basse a sostenere il peso dell’inflazione, dei mutui e delle spese correnti.
Proprio le spese familiari raccontano un ulteriore elemento di criticità. A Lecco, tra il 2019 e il 2023, le spese per immobili sono aumentate del 30% e quelle sanitarie del 7,3%, con un impatto crescente sui redditi più bassi: per le famiglie del primo quintile il peso delle spese abitative è passato dal 9,6% al 15,1% del reddito. A Sondrio l’aumento medio delle spese è più contenuto (+23% per gli immobili, +4,6% per la sanità), ma l’incidenza sui redditi dei più poveri cresce in modo analogo, con un aumento di oltre 7 punti percentuali per gli oneri legati alla casa.
Lecco e Sondrio, pur diverse per struttura produttiva, condividono un fenomeno comune: il progressivo impoverimento delle fasce lavoratrici e l’aumento delle “nuove povertà”, spesso legate a redditi apparentemente stabili ma erosi dall’aumento dei costi fissi. L’invecchiamento della popolazione – con oltre un terzo dei contribuenti sopra i 66 anni – e la scarsa presenza di giovani aggravano il quadro.
Il risultato è una Lombardia interna che si allontana dal mito del benessere diffuso: famiglie che faticano a sostenere le spese quotidiane, lavoratori che vedono diminuire il potere d’acquisto e un crescente bisogno di servizi di supporto. Dietro l’aumento dei contribuenti che si rivolgono ai CAF si nasconde la realtà di una fragilità economica nuova, meno visibile ma sempre più diffusa, che attraversa anche i territori tradizionalmente più solidi come Lecco e Sondrio.
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