
Economia / Sondrio e cintura
Venerdì 12 Settembre 2025
Livigno guarda al futuro: turismo, Olimpiadi e identità alpina
La località alpina punta su Giochi invernali 2026, diversificazione dell’offerta e valorizzazione dell’identità locale. Al centro, il progetto Vette e Onde
Livigno
A Livigno il futuro del turismo montano si costruisce già oggi. Nel cuore delle Alpi, la località valtellinese ha ospitato un appuntamento promosso da Vette e Onde Experience, un percorso di confronto che mette insieme territori marini e montani con l’obiettivo di indagare le nuove prospettive dell’accoglienza turistica. Protagonisti della giornata amministratori, operatori e professionisti del settore, chiamati a condividere idee e strategie in vista di un futuro che a Livigno si intreccia inevitabilmente con l’orizzonte delle Olimpiadi invernali 2026.
Il sindaco Remo Galli non ha dubbi: «Sono tante le opere in programma, con l’obiettivo sincero e vero di rivedere completamente la viabilità. Dobbiamo ridurre il traffico e migliorare l’ospitalità. Abbiamo deciso di investire sugli alberghi, perché altrimenti l’alternativa sarebbe stata la perdita di strutture e il moltiplicarsi delle seconde case. Credo che questo sia da evitare: l’albergo e l’ospitalità restano i punti focali sui quali costruire il futuro di Livigno». Un futuro che non riguarda soltanto le infrastrutture ma anche la capacità di diversificare l’offerta. «La stagione estiva appena conclusa è andata molto bene – spiega Giulia Gilardi di Livigno Next – con un forte traino dalle attività bike. Ora ci aspetta l’inverno, probabilmente il più importante di sempre. Ospiteremo la Coppa del Mondo di sci il 27 dicembre e ci stiamo preparando per i Giochi olimpici. È un lavoro imponente, che ci proietta su una dimensione internazionale».
La sfida riguarda anche il modo di progettare la montagna. Cristina Tarca, presidente dell’Ordine degli architetti di Sondrio, sottolinea il ruolo centrale dei professionisti nella valorizzazione del territorio: «La progettazione in ambito montano è fondamentale, sia per il recupero del patrimonio edilizio esistente sia per lo sviluppo dell’ospitalità. L’architetto lavora sulla pianificazione, individuando le aree idonee, ma anche sulla qualità degli spazi, dagli ambienti comuni alle camere, fino al dialogo con il paesaggio naturale. Il nostro apporto è decisivo e siamo tra gli attori principali di questo processo». Accanto alla riflessione tecnica e istituzionale, l’incontro ha voluto rimarcare la centralità di Livigno all’interno del progetto Vette e Onde, che mette in relazione destinazioni marittime e alpine. «Livigno rappresenta una tappa basilare – conferma Marisa Corso, ceo di Mc International, organizzatrice dell’evento –. Qui lo sviluppo turistico poggia ancora su famiglie che conoscono e amano il territorio, e questo fa la differenza rispetto a località dove prevalgono le grandi catene internazionali. È un modello che valorizza l’identità e che si proietta verso il futuro con gli appuntamenti olimpici, accanto a Cortina d’Ampezzo». Tra numeri in crescita, eventi di richiamo mondiale e la capacità di coniugare innovazione e tradizione, Livigno si conferma laboratorio d’avanguardia per il turismo montano. Una località che guarda con fiducia ai prossimi anni, consapevole che le sfide non mancano, ma pronta a trasformarle in opportunità per sé e per l’intero sistema alpino italiano.
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