L’occupazione è ormai quasi satura: ora è sulla Gen Z che si gioca tutto

Capitale umano. Secondo l’ultimo bollettino Excelsior-Unioncamere, in Lombardia sono attesi 245.600ingressi, quasi un terzo under 30. Nei profili commerciali la richiesta di giovani sfiora il 44,4% delle entra

Lecco

Un poco alla volta, l’onda lunga sembra esaurirsi: pur mantenendo il «segno più», il boom dell’occupazione innescatosi nel post-Covid prosegue su ritmi sempre più bassi. Succede in tutta Italia e anche su scala locale, come raccontano gli ultimi dati consolidati sul mercato del lavoro, analizzati da Unioncamere.

Nel secondo trimestre 2025 l’occupazione in Lombardia è cresciuta dello 0,6% su base annua: se da un lato è il 17° trimestre in positivo dal 2021 a oggi, dall’altro lato il trend è inferiore sia alla media nazionale (+0,9%) sia al primo trimestre (+1,6%). Certo lo scenario resta decisamente più favorevole che nel resto del Paese: in Lombardia il tasso di occupazione si attesta al 69,5%, sette punti sopra la media nazionale. La frattura più recente riguarda le variabili dei settori e del genere.

Dopo il calo del 2023, l’industria lombarda vive un nuovo irrobustimento degli organici (+74mila occupati su base annua, +6,7%), mentre frenano, nel terziario, i servizi (-45mila unità, -2%). Il raffreddamento della dinamica occupazionale è invece già in atto per la componente femminile: sono diminuite dello 0,4%. Verso la «saturazione» Ci si avvicina dunque a una «saturazione». La spinta espansiva sul versante delle imprese appare in progressivo rallentamento, mentre la combinazione tra i fattori demografici (la costante riduzione del numero di giovani, le nuove leve) e le scelte personali (la propensione a entrare nel mercato del lavoro) consegna un potenziale di lavoratori dal perimetro ormai stabile, in cui è difficile «pescare» nuove risorse oltre a quelle già ingaggiate.

È quanto rileva l’analisi di Unioncamere Lombardia: «La crescita dell’occupazione in questi anni è avvenuta attingendo soprattutto dalla riserva delle persone in cerca di lavoro, senza scalfire il bacino degli inattivi (ovvero non interessati a lavorare o che non cercano un lavoro). Per garantire il proseguimento della crescita è quindi importante riuscire a coinvolgere nel mercato del lavoro anche coloro che al momento ne sono rimasti lontani».

È la sfida decisiva, da affrontare con una nuova capacità di lettura dei bisogni. Il salto dei giovani

E i giovani?

Nei primi sei mesi del 2025, stando all’Inps, circa il 40% dei nuovi contratti di lavoro dipendente in Lombardia ha interessato persone fino ai 29 anni. In valori assoluti, si tratta di circa 299mila assunzioni: è un andamento a doppia velocità, ancora in decisa ascesa rispetto al pre-Covid (+12,9% rispetto alle 265mila assunzioni di under 30 del primo semestre 2019) ma adesso in contrazione sul recente passato (-2,1% sui quasi 306mila ingressi del primo semestre 2024). Lo sguardo di medio periodo, con lo spartiacque pandemico in mezzo, offre una bussola aggiornata.

È quella che si coglie analizzando i dati disaggregati per settore, capaci di restituire la traiettoria dell’ingresso degli under 30 nel mondo del lavoro secondo un nuovo incontro tra domanda e offerta: accanto al rilancio di professioni tradizionali, si afferma la ricerca di competenze innovative in ambiti con ampi margini di crescita. Mettendo a confronto gennaio-giugno 2025 con gli stessi mesi del 2019, il balzo più significativo delle assunzioni si concentra nelle imprese che operano nelle costruzioni (da 9.685 a 24.682 ingressi di under 30, +154,8%), con performance significative anche per le attività professionali, scientifiche, tecniche, di amministrazione e i servizi di supporto (da 90.417 a 101.098 ingressi, +11,8%) e le attività finanziarie e assicurative (da 2.286 a 2.567 ingressi, +12,3%). L’apporto di giovani è viceversa in lieve erosione nella manifattura (da 29.292 a 28.258 ingressi, -3,5%) e vive una crisi ben più accentuata nei servizi di informazione e comunicazione (da 14.400 a 13.326 ingressi, -7,5%), mentre anche nel commercio e nella ricettività s’avverte una decelerazione (i giovani nuovi assunti sono stati il +8,6% rispetto al 2019 ma il -4,9% rispetto al 2024).

Le traiettorie

L’ultimo bollettino ExcelsiorUnioncamere, relativo al periodo ottobre-dicembre 2025, consente di intuire come si muoverà il mercato del lavoro a breve termine, con una lente precisa anche a livello territoriale. Considerando tutte le età, nell’ultimo trimestre di quest’anno in Lombardia sono attesi 245.600 ingressi nel mondo del lavoro: quasi la metà si concentra nell’area del Milanese (115.070 ingressi, il 46,9%), con le province di Brescia (27.100 ingressi, l’11% del totale regionale) e Bergamo (24.130 ingressi, 9,8%) a completare il podio. Dove sono più richiesti i giovani? Basandosi sulle stime del solo mese di ottobre, circa un terzo delle assunzioni in questa fase riguarda lavoratori under 30.

Il fabbisogno di giovani spicca soprattutto nelle posizioni legate all’area commerciale e della vendita (nella quale il 44,4% di tutte le entrate in Lombardia interesserà under 30, con punte del 54,8% a Mantova e del 51,4% a Lodi), mentre l’incidenza è minore nell’area della logistica (26,4%, con un ventaglio che va dal 19,7% di Como al 32,1% di Bergamo). Il quadro è fortemente differenziato a seconda delle specificità territoriali. Per l’area della direzione e dei servizi generali, ad esempio, si punta sugli under 30 soprattutto a Sondrio (il 51,9% sul totale delle possibili entrate), Como (46,9%) e Cremona (42,6%), e molto meno a Lodi (19,1%). Lodi, viceversa, si distingue per la forte ricerca di giovani per posizioni dell’area amministrativa (gli under 30 rappresentano il 41,9% dei profili ricercati), con Mantova a distinguersi invece per la ricerca di figure nelle aree tecniche e della progettazione (il 41,2% delle entrate interessa under 30).

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