Riello passa ad Ariston, sindacati chiedono garanzie occupazionali

Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil sollecitano continuità e un piano industriale per evitare sovrapposizioni e valorizzare Lecco. L’operazione sarà finalizzata nel 2026.

Lecco

Da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil territoriali arriva «soddisfazione per il passaggio di proprietà di Riello a un gruppo finanziariamente solido come Ariston». «Tuttavia – spiegano in una nota congiunta i tre sindacati – ribadiamo la necessità che vi siano la piena continuità occupazionale e una strategia industriale che mantenga inalterati gli assetti delle due realtà, affinché non ci siano sovrapposizioni produttive ma sia effettivamente una grande opportunità di sviluppo in un settore attraversato dalla transizione energetica e tecnologica. Su questo punto abbiamo ricevuto rassicurazioni di principio dalla direzione di Ariston e dal Mimit, che hanno rimarcato la complementarietà delle due realtà nei settori caldaie e bruciatori».

A seguito dell’incontro che si è tenuto lo scorso 18 dicembre al ministero delle Imprese e del Made in Italy durante il quale è stata ufficializzato l’accordo di vendita (che sarà finalizzato nel primo semestre 2026) da parte del colosso statunitense Carrier Corporation del Gruppo Riello ad Ariston Group l’attenzione dei sindacati si concentra sull’aspetto occupazionale e sul rilancio industriale di Riello, che occupa complessivamente 1300 dipendenti fra sedi italiane e sedi estere, con 150 dipendenti nel centro di ricerca e sviluppo con sede a Lecco.

I sindacati si aspettano dunque che fra le due realtà industriali Ariston e Riello ci sia una «complementarietà che si concretizzi non solo per i siti di Volpago e Legnago, dove sono installati macchinari per la produzione, ma anche per il sito di Lecco, impegnato invece in progettazione, sviluppo e ricerca. Registriamo inoltre con favore la disponibilità di Regione Lombardia a collaborare con Ariston per individuare misure finanziarie utili a sostenere lo sviluppo del sito lecchese», sottolineano i sindacati lecchesi nella nota firmata da Denise Milan e Lorenzo Ballerini (Fim Cisl Monza Brianza e Lecco), Dario Crippa (Fiom Cgil Lecco) e Gabriella Trogu e Igor Gianoncelli (Uilm Uil Lario), i quali ricordano anche che «Fim, Fiom e Uilm nazionali hanno chiesto e ottenuto dal Mimit che il confronto sul piano industriale prosegua sotto coordinamento ministeriale».

Nell’incontro romano a rassicurare sulla complementarietà era stato anche Paolo Merloni, presidente esecutivo di Ariston Group dicendo che «i marchi rinomati di Riello, la competenza tecnica e la solida posizione nei suoi mercati principali rendono l’azienda altamente complementare ad Ariston Group. Ci impegniamo a consolidare l’eredità di Riello e, insieme, a creare valore significativo per tutti gli stakeholder», mentre Carrier, definendo «Ariston Group acquirente ideale per guidare la prossima fase di crescita di Riello» chiarisce che «si prevede che la transazione si concluda nella prima metà del 2026, subordinatamente alle consuete condizioni di chiusura, tra cui le approvazioni normative e le procedure di consultazione del comitato aziendale». A dare l’annuncio della vendita era stato David Gitlin, presidente e ceo di Carrier, a seguito di quella definita «un’ampia e competitiva procedura di gara», per una transazione che prevede un ricavo lordo di circa 430 milioni di dollari e con destinazione del ricavato netto «per scopi aziendali generali, inclusi i riacquisti di azioni».

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