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Lunedì 12 Maggio 2025
Calcio Lecco, Valente ha le idee chiare: «Con questo gruppo possiamo crescere»
L’intervista a Federico Valente, l’allenatore svizzero del Lecco che è già pronto per la prossima stagione in bluceleste
Lecco
Federico Valente è ufficialmente in ferie. Se ne sta per andare in Svizzera, a casa, ma poi farà una specie di piccolo tour europeo prima di andare a salutare la famiglia d’origine, in Calabria, in provincia di Cosenza. Il mister bluceleste deve recuperare forze fisiche, ma soprattutto mentali, prima di buttarsi nella nuova avventura targata 2025/26. Nicchia. Non dà risposte precise. Ma è chiaro che lui la vede “in grande” la prossima stagione.
Cominciamo da queste ultime settimane, a campionato fermo. Come sono andati gli allenamenti?
Mi è sembrato che i ragazzi non fossero abituati a continuare anche dopo la fine del torneo. È stata una cosa nuova per loro, ma per me era importante parlare e vedere il mio gruppo anche in questo periodo, per discutere di quel che è stato e di quel che sarà. Alla fine però abbiamo fatto tanti giochi con la palla, che divertono ogni giocatore.
Di cosa avete parlato?
Della prossima stagione e di quella appena trascorsa. Penso che nel mondo di oggi la comunicazione è la cosa più importante: sapere dove si sta, in quale punto. Quel che è stato fatto bene e quel che è stato fatto meno bene. Ma poi bisogna avere anche un feedback riguardo a tutto quello che abbiamo fatto noi dello staff negli ultimi mesi, per capire come ci vedono i giocatori, che opinione hanno di noi.
Ne è uscito rafforzato nelle sue certezze? O dubbioso?
Sono sempre più convinto di quello che avevo già in testa, con staff e direttore. Ma due o tre cose ci hanno dato ulteriore chiarezza. Se tenere con noi alcuni o altri, intendo. Il campionato è ancora in corso con i playoff e i playout. Non è il momento giusto per fare i nomi. Ma noi quei nomi li abbiamo chiari.
E c’è qualcuno che ha chiesto di andare via?
Non penso che ci sia ancora questo il momento per decidere. Ognuno vuole raggiungere il livello più alto possibile, in carriera. Il calciatore vuole andare al livello massimo. Chi ha la possibilità di andare, si metterà d’accordo con noi, e potrà farlo. Ognuno si merita di fare il prossimo step.
Ma ci sono richieste? Vi sono arrivate?
Chi, come il Lecco (inteso come squadra), non fa bene, non viene messo nel mirino. Però ci sono due o tre giocatori che hanno potuto mostrare il loro valore, e di loro se ne parla. Sipos, Kritta, Frigerio? Non bisogna essere dei maghi per prevederlo, ma io non lo dico. E poi sono tutti sotto contratto per cui se ci fosse qualcosa di importante, bisogna vedere il desiderio dei giocatori, della società e ovviamente anche dell’ambiente.
Cosa può fare la dirigenza?
Ci sono i contratti per questo: chi sottoscrive un contratto sa che il contratto ha una sua validità. Tenere gente che vuole andare via, è difficile. Mi è già capitato anche nelle giovanili. Se non c’è più con la testa, poi fa male in campionato. Posso solo dare un consiglio: siate chiari su quel che volete e non perdete la testa per quel che vi dicono i procuratori e andare in comunicazione con il direttore e gli agenti.
A proposito, c’è intesa con il direttore sportivo Antonio Minadeo? Con la società?
Al cento per cento. Il confronto è continuo, telefonicamente o di persona. Ma abbiamo le idee chiare. Sono molto contento. Ci sono proposte mie, del direttore. Il budget? Dobbiamo parlarne. Prima devono dirci qual è l’obiettivo, dove si vuole arrivare. Ripetendo le parole del vicepresidente Francesco Aliberti, vogliamo “fare meglio”. È una buona risposta. Nessuno se lo augura, quanto successo in questa stagione. Ma bisogna vedere le basi di questo budget con il presidente, l’amministratore, il diesse, puntando su un obiettivo comune. E partire alla ricerca dei giusti calciatori.
Ma qual è il suo, di obiettivo?
Costruire una squadra compatta, competitiva per il campionato di serie C. Non dirò mai quali sono i miei sogni. Anzi sì: andare in Champions League. Con il Lecco, naturalmente.
Visto che lei scherza, le chiedo quale sia il suo giocatore ideale.
Non c’è. È un giocatore che ha una mentalità vincente, ambiziosa, e che scende in campo sempre per dare il massimo. E che vuole migliorare ogni giorno, per raggiungere un obiettivo comune, sempre con positività. Vorrei undici leoni in campo così. Questa è la squadra di Valente: un gruppo unito. I giocatori li scelgo per il carattere. Se è possibile. Poi ci sono o ci sono stati giocatori che hanno caratteristiche inferiori a quelle che vorresti, ma se hanno mentalità e carattere come base, poi sul resto ci si può lavorare sopra.
Valente, ma perché è venuto?
Per il progetto. Tutti mi hanno detto di non farlo. Poi quando mi sono incontrato con il vicepresidente Francesco Aliberti ho deciso di pancia, di pelle. Per il pubblico, la piazza, che mi ha dato subito stimoli. Sono venuto con l’obiettivo di salvare il Lecco. E ora voglio costruire qualcosa di importante con giocatori interessanti, di grande volontà, con una società che vuole crescere. Con questo cambio c’è un progetto triennale, ora rimangono due anni. Ma in Italia non è sempre scontato avere presidenti che danno davvero due o tre anni di prospettiva.
La B in due anni?
Ognuno sogna di andare in B. La tifoseria, la piazza è già di B. Ma c’è tanto da crescere, da migliorare. E noi stiamo analizzando tutto.
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