Calcio Lecco, Valente: sconfitta con il Brescia? Dobbiamo tirare di più in porta

Il mister analizza la partita e sprona i suoi: bisogna lavorare per vincere i duelli. Sabato la sfida con il Renate.

Lecco

Per la prima volta mister Federico Valente deve difendere i suoi. Non da accuse, infondate, di scarso impegno, ma di resa e di grinta, di cattiveria. Contro il Brescia il Lecco si è scontrato contro una formazione più forte, ma non solo qualitativamente. Ha perso quasi tutti i contrasti, ha avuto un solo ammonito (guarda caso Bonaiti, sempre ultimo a tirare dietro la gamba), ha peccato di ingenuità in più di un’occasione. Cose sulle quali riflettere, al di là della sconfitta che contro il Brescia ci può stare.

Nessuno pensava che il Lecco fosse da primo o secondo posto prima, non lo si pensa, a maggior ragione, neanche adesso. Ma a Valente aver perso senza mai tirare in porta, fa riflettere, anche se abbozza una difesa. «Il Brescia è una squadra che è venuta qua a Lecco con qualità individuale, ma è stata furba: furba coi singoli, intendo. E penso che se c’è qualcuno che ci ha messo un po’ in difficoltà è stato… il “noi stessi”. Nel primo tempo ci siamo complicati un po’ la vita con due o tre palloni persi in uscita e le loro occasioni sono nate in questi momenti. Però abbiamo reagito nel senso che abbiamo difeso tutti insieme. Mi dispiace per come è finita, e forse il loro gol era in fuorigioco anche se l’immagine che aveva a disposizione l’arbitro non ha consentito di vedere bene e ha confermato la rete».

Valente prova ad analizzare la sconfitta con occhi ottimisti, positivi: «Loro hanno sofferto nei primi 30 minuti, ma poi li abbiamo messo in superiorità perché non siamo riusciti a vincere i palloni più alti, come abbiamo fatto inizialmente. Non abbiamo mai tirato in porta? Per me quella palla in profondità di Kritta su Galeandro è da gestire diversamente: avrebbe dovuto tirare, bisogna capire i momenti e anche il tiro da fuori è una scelta, perché se tiri in porta c’è la possibilità che la palla possa entrare in rete, ma se non lo fai…. Per cui sono d’accordo, dobbiamo lavorare su quello: sul tirare in porta».

Per la prima volta in campionato, però, è mancata quella grinta, quella forza, che nelle altre partite hanno sorretto il Lecco quando è andato in difficoltà. A prescindere dal valore (alto) dell’avversario, c’è un Lecco da rivedere sui canoni di Zanica, di Verona: anche lì aveva sofferto, ma la reazione era stata di tutt’altro spessore, almeno agonisticamente. Con il Brescia ha cercato di palleggiare, dimenticandosi però di essere una squadra essenzialmente “di gamba”, ovvero scordandosi che per vincere questo Lecco deve correre più dell’avversario, meglio dell’avversario, vincendo più contrasti, più intercetti, più palloni alti. Altrimenti, one on one contro giocatori come quelli bresciani, è destinato a soccombere.

Bene il coraggio di Valente che vuole sempre vincere e che si difende attaccando. Ma se non vai mai al tiro, l’attacco è solo virtuale. A Renate sabato prossimo l’occasione di dimostrare che il Lecco non è un fuoco di paglia, un’illusione ottica, un qualcosa di passeggero, bensì un progetto in costruzione e che deve recuperare qualche mattone di troppo perso per strada. Si è fatto male anche Battistini contro il Brescia, ma è rientrato Ndongue. Vediamo se il bilancio, alla fine della settimana, sarà migliore…

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