Lecco, l’ex mister Volpe: «C’è una società seria e averla è tanta roba»

L’intervista all'allenatore: «Ci siamo lasciati senza assolutamente nessun tipo di problema. Chiaro, c’è dispiacere per aver vissuto comunque qualcosa di non positivo, perché comunque è stata un’annata difficile. Senza dubbio i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative, né mie, né quelle della società, né quelle dei tifosi. E, ovviamente, come allenatore, ogni sconfitta passa anche da una parte di mia responsabilità»

Lecco

Mister Gennaro Volpe è sul mercato. Sta aspettando la chiamata giusta. Nei mesi scorsi era stato vicino ad andare al Campobasso ma poi è saltato tutto. In questo periodo sta facendo colloqui, però allo stato attuale è libero e aspetta l’occasione giusta per rilanciarsi. «È una serie C particolarmente complessa quella di quest’anno perché ci sono problemi da tutte le parti non si riesce a capire bene come andrà a finire. C’è sempre qualche squadra che fallisce, è una storia che purtroppo negli ultimi anni si ripete. Le regole ci sono anche, ma chi le rispetta? Com’è possibile che ti ritrovi tutti gli anni con le stesse storie? E, tra l’altro, chi lavora seriamente è sempre quello più penalizzato in queste situazioni».

Per fortuna a Lecco, in questo senso, non ci sono tensioni. E anche Volpe dopo l’esonero non ha “rosicato”. «Ci siamo lasciati senza assolutamente nessun tipo di problema. Chiaro, c’è dispiacere per aver vissuto comunque qualcosa di non positivo, perché comunque è stata un’annata difficile. Senza dubbio i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative, né mie, né quelle della società, né quelle dei tifosi. E, ovviamente, come allenatore ogni sconfitta passa anche da una parte di mia responsabilità. Poi penso che si impari soprattutto in questi momenti e sono convinto che i mesi passati a Lecco mi aiuteranno a diventare un allenatore più maturo e più preparato per le sfide future». Volpe è convinto di essere stato anche sfortunato: «Senza voler prendere alibi, sono stato tre mesi a Lecco durante una vera rivoluzione della rosa, ho vissuto 25 operazioni in 20 giorni, c’era un viavai continuo. Poi sono arrivati anche tanti infortuni. C’erano più giocatori in infermeria che in campo, quindi, al di là della parte di responsabilità che mi spetta, ho fatto del mio meglio. Ho conosciuto però una grande piazza dove secondo me si può fare bene, perché soprattutto se riesci a trovare il filone giusto, a ricreare l’entusiasmo giusto, questo pubblico e questo stadio sono un qualcosa che ti può trainare. Sarà importante iniziare col piede giusto, la prossima stagione».

A proposito. Zanellatto non c’era quando Volpe è stato esonerato. Martic sì. Entrambi ora nicchiano. Stanno aspettando una chiamata dalla B. La riconoscenza per averli rilanciati, però, non c’è. «Martic ha delle qualità importanti e Zanellato chiaramente è un giocatore importante per la categoria. Martic sia a livello fisico, tecnico, caratteriale non avevo dubbi che potesse fare bene. Con me, ha sempre giocato, e mi dispiace di aver scelto questo e altri giocatori e poi praticamente non aver avuto modo veramente di poterlo allenare, se non per una settimana o dieci giorni, non di più. Non conosco i dettagli dal punto di vista economico, però chiaramente se la società valuta che sono giocatori imprescindibili e fondamentali per un progetto tecnico importante, deve fare di tutto per non farseli scappare. Martic la B non l’ha mai fatta. Giocava nel Legnago, quindi non so se possa avere una B. Zanellato magari sì, però veniva anche da un anno che non giocava una partita. Sulla riconoscenza non mi esprimo, ma il calcio in generale non è famoso per sentimenti come riconoscenza e gratitudine».

Ma Gennaro Volpe ha una convinzione: «I giocatori e gli allenatori vanno e vengono, ma credo che la garanzia più importante sia la società, la famiglia Aliberti: mi hanno sempre dato la percezione di essere delle persone serie, delle persone che vogliono far bene e quella è la garanzia più importante per Lecco. A Lecco c’è una società seria e averla, oggi, è tanta roba».

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