Lecco, mister Valente: «Siamo pronti, vogliamo risposte dal campo»

Il tecnico Valente carica la squadra in vista dei prossimi impegni: «I ragazzi sono come cavalli nel box». Cresce l’attesa per le prime partite.

Lecco

Una cosa è certa: il Lecco ha fretta di scendere in campo. A confermarlo è mister Federico Valente, che ha parlato alla stampa prima della sosta di Ferragosto: «La mia squadra non vede l’ora di scendere in campo domenica e vuole poter affrontare l’Ospitaletto sia in Coppa sia nella prima partita di campionato. Proveremo a esserci tutti. Chiaro che mancherà Fred N’dongue, ancora fuori. Però il resto, se tutto va bene, dovrebbe essere al completo. Dovrebbero essere tutti a nostra disposizione».

Una bella notizia. Bisognerà però vedere in che forma fisica saranno. Mentalmente hanno tutti grande voglia, ma il fisico è ancora appesantito da un mese di intensi allenamenti: «I ragazzi – spiega Valente – sono come un cavallo nel box, pronto a uscire. Hanno lavorato tanto, abbiamo lavorato tanto; abbiamo anche anticipato un po’ gli allenamenti come orario perché, veramente, con questo caldo penso che prima ci si allena, meglio è. Però stanno tutti bene, siamo contenti di com’è andato questo ritiro con tutti al completo sin dall’inizio. Adesso, però, chiaramente la partita alle sei di domenica ci darà maggiori risposte su come stiamo e a che punto siamo della nostra crescita».

Il 3-4-2-1 è stato lo schema più usato in queste amichevoli, però Valente si è salvato con il 3-5-2. Ma lui si schermisce: «A volte era 3-5-2, poi 3-5-1-1, quindi anche 3-4-2-1, 3-4-1-2. Di solito iniziamo con due play. Poi, chiaro, l’ultima partita l’abbiamo giocata con un centrocampo a tre, però penso che ancora una volta per me i moduli non siano decisivi: sono più i principi e i giocatori in campo che adesso, forse con un po’ più di tempo grazie a questo pre-campionato, abbiano avuto la possibilità di sposare meglio l’idea di quello che vorremmo proporre in campo. Però se giocare con i due play o con tre centrocampisti, alla fine lo decidiamo all’ultimo: proviamo sempre a trovare soluzioni diverse, a seconda di come si mette l’avversario».

Nelle amichevoli hanno giocato davvero tutti, soprattutto i nuovi: Pellegrino, Furrer, Lovisa, Alaoui, Metlika, Mallamo e via dicendo. Ma le scelte dovranno essere undici, di base: «Devo fare un grande complimento ai ragazzi – premette il tecnico bluceleste - Non solo a quelli che sono arrivati, ma anche a quelli che hanno già fatto parte di questo gruppo e anche ai nuovi arrivati italiani, tra parentesi, perché sin dal primo giorno hanno provato a includere tutti sia nell’allenamento, nelle partite, sia nella vita extra campo. Vanno fuori a mangiare insieme, si ritrovano. È una cosa che deve nascere da loro, perché se poi sono solo io a farlo, il gruppo intendo, sarebbe sbagliato, o meglio, non sarebbe così decisivo come se nascesse da loro. Con il mio staff ho provato a trovare vie perché si ritrovino come gruppo. Loro hanno fatto subito bene dall’inizio, provando anche a parlare l’italiano, chi di più, chi un po’ meno. Ma direi che ancor prima di fare scelte per la partita è importante avere la consapevolezza che il gruppo si sta formando davvero. Da lì in poi il lavoro è più facile».

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