
( foto Cardini)
Oggiono, Avis in rivolta
«Senza acqua nella sede»
L’ex presidente Arrigoni. «Niente toilette per noi. Manca il minimo rispetto»
«Senza neanche l’acqua per andare in bagno»: così, secondo la denuncia dell’ex presidente Giovanni Battista Arrigoni, si ritrova l’Avis.
La sua segnalazione - nell’assemblea pubblica di “Insieme per Oggiono” - fa eco a quella del “Motoclub Oggiono” emersa durante i recenti festeggiamenti per il venticinquesimo di presidenza di Giuseppe Marazza.
I centauri sopravvivono in una delle porzioni più fatiscenti di via Primo Maggio, sotto la spada di Damocle della demolizione; l’Avis rientra tra i gruppi ospitati nell’ex ospedale e - secondo quanto riferito da Arrigoni pubblicamente - sembra tramontata la possibilità di costruire un’alternativa nel parco del Peslago.
«Per avere la misura della sensibilità dell’amministrazione verso le associazioni – ha dichiarato l’ex presidente – basti pensare al progetto che l’Avis aveva sottoposto mesi fa al Comune, per realizzare una sede coi propri soldi: sono stati creati tutti i presupposti per non lasciarcela fare».
Era già recentemente circolato il contratto (definito «capestro») che ha fissato i paletti.
«Restiamo nell’ex ospedale – informa Arrigoni – senza nemmeno l’acqua potabile, neanche per andare in bagno; siamo ai quattro venti, a rischio di subire furti (e, anzi, ne sono già avvenuti) e in condizioni di rischio per la precarietà della struttura.
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