
Cronaca / Circondario
Lunedì 28 Luglio 2025
Colpito da una grave malattia il proprietario del Koi, Malgrate lo sostiene
È ora ricoverato a Shanghai uno dei titolari del ristorante Koi, colpito da un tumore con metastasi ossee. La famiglia, con tre figli piccoli, ha lanciato una raccolta fondi su GoFundMe per sostenere i costi, che superano i 60mila euro
Malgrate
C’è apprensione nella comunità di Malgrate per la notizia della grave malattia che avrebbe colpito uno dei soci titolari del ristorante esotico Koi di via Provinciale, la cui Administrative Director, Hanna Harmash, ha lanciato una colletta sulla piattaforma GoFundMe. Il giovane ristoratore attualmente risulta ricoverato a Shanghai, dove è volato lo scorso giovedì per essere sottoposto a delicate e costose cure. L’appello per raccogliere fondi è stato lanciato dalla famiglia, «con tre figli piccoli», la cui vita «è stata travolta da una diagnosi terribile: epatocarcinoma con metastasi ossee». L’uomo viene descritto come «un papà amorevole, presente, e il pilastro della nostra casa. Ma oggi ha bisogno di aiuto».
Sui social l’Sos è rimbalzato tra svariate reazioni, dall’incredulità al sostegno di chi riferisce di conoscerlo come «un gran lavoratore». Sempre secondo i familiari «in Italia, dopo diversi tentativi, i medici hanno detto che non c’è più nulla da fare, ma noi non vogliamo arrenderci. In Cina, in un centro oncologico specializzato, ci hanno offerto una possibilità concreta di trattamento: una combinazione di terapie mirate e cure avanzate che in Italia purtroppo non sono disponibili per il suo caso. È la nostra ultima speranza; chiediamo, con umiltà, aiuto perché la terapia, con tutte le spese incluse (cura, viaggi, alloggio, farmaci non coperti), ha un costo enorme: 60.000 euro. Per noi è impossibile farcela da soli. Chiediamo di farci sentire che non siamo soli. I nostri figli non sanno tutto, ma sentono tutto. Sentono il silenzio, la paura, il dolore. Stiamo facendo il possibile per proteggerli, ma non vogliamo che crescano senza il loro papà, che sta lottando con tutte le sue forze». La famiglia si impegna «con trasparenza ad aggiornare passo dopo passo sulle cure in Cina, sui progressi e anche le difficoltà» assicurando che ogni donazione sarà dedicata «solo alle cure; possiamo fornire documenti medici e preventivi se richiesti».
Intanto i primi segnali sembrano positivi: l’uomo ha «ripreso un po’ di forze, mangia con appetito, è più sereno, pieno di spirito e speranza. Le cure proseguono e in questi giorni si aspettano i risultati di alcune analisi importanti, che guideranno i prossimi passi del percorso medico. Qui a Shanghai però è tutto a carico dei pazienti: anche il cibo, non è come in Italia, dove in ospedale è tutto incluso. Ogni giorno è una spesa in più, da affrontare con forza e con il cuore pieno di gratitudine verso chi ci sta aiutando e continua a sostenerci con donazioni, condivisioni e messaggi».
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