Comunità montana del Lario orientale verso il commissariamento

Lecco

La comunità montana Valle San Martino – Lario orientale scivola verso il commissariamento. Nella tarda serata di lunedì, ad un mese dalla seconda assemblea risoltasi con un nulla di fatto per quanto riguarda il rinnovo degli organi dirigenziali, viene diffuso un comunicato firmato dal vicesindaco di Ello e dai sindaci di Olginate, Mandello del Lario, Carenno, Suello, Cisano Bergamasco, Torre de Busi, Caprino Bergamasco, Vercurago, Pontida, Valgreghentino. Si annuncia l’avvio di una raccolta firme tra gli altri quindici membri di comunità montana a sostegno della seguente proposta: giunta esecutiva composta da Antonio Rusconi (presidente), Luca Pigazzini (vicepresidente), Riccardo Fasoli, Giovanni Bussola, Luca Tami; Simone Scola presidente dell’assemblea dei 26 comuni membri; Danilo Riva primo nella lista dei supplenti per la giunta. zCrediamo che questa proposta tenga conto delle sensibilità politiche e territoriali» si legge nella nota. Al di là di questo, lo schema appare chiaro: l’inserimento di Fasoli in giunta, nonché di Riva come primo supplente, al posto di Scola dovrebbe servire ad accontentare tanto i sostenitori della candidatura del sindaco di Mandello quanto i pro – Antonio Rusconi, il quale rimarrebbe presidente con Bussola assessore. «Più che una proposta – commenta proprio Bussola - assomiglia a una provocazione che sottende alla volontà di andare al commissariamento. Vedo il mio nome su un comunicato stampa, privo di qualsivoglia “pudore istituzionale”, senza che nessuno abbia avuto prima il buon gusto di contattarmi. In realtà, hanno riproposto l’identico schema di 4 mesi fa, senza alcun passo avanti. Da parte nostra sono state formulate diverse proposte, cercando di tenere fermo il principio di autodeterminazione dei sindaci e di tenere fuori personalismi e bandierine di partito. Prego di togliere il mio nome da questa proposta di cui non condivido finalità e metodo». Anche il civatese Simone Scola conferma di non essere stato contattato prima della diffusione del comunicato.

«La mia candidatura – conclude Rusconi – esiste solo se condivisa. Non voglio essere tirato da una parte o dall’altra. A luglio sembrava che il 90% dei sindaci fosse d’accordo. In tanti hanno chiamato il mio sindaco per convincermi, poi sono subentrate altre valutazioni. Ora gli amministratori si attivino per trovare una soluzione condivisa in grado di rappresentare i territori al meglio. La prossima assemblea sarà il 21 e la lista va presentata entro il 14». Di fatto, il presente e il futuro di comunità montana risultano bloccati in un limbo per l’assenza di dialogo tanto tra gli amministratori locali quanto tra le parti politiche di riferimento, cristallizzatesi in una strana contrapposizione Pd – Fratelli d’Italia per Fasoli e Lega – Italia Viva e centristi per Rusconi. Le conseguenze di questo stallo, a destra come a sinistra, saranno tutte da valutare. Il rinnovo dei cda delle partecipate è ormai dietro l’angolo e alle comunali di Lecco manca poco più di un anno.

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