Lecco-Bergamo, il Ministero annuncia un investimento di oltre 253 milioni di euro

Calolziocorte

Un caso che si trascina da quasi vent’anni, tra promesse, stop, rimpalli burocratici e delusione dei cittadini. Ora, secondo una nota diffusa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la realizzazione del tunnel di San Girolamo – secondo lotto della nuova Lecco-Bergamo – sarebbe finalmente a un punto di svolta.

Il MIT annuncia un investimento importante: oltre 253 milioni di euro destinati a decongestionare il traffico sulla SS639, migliorare la sicurezza stradale e ridare respiro ai centri abitati della valle, troppo a lungo soffocati da colonne di auto e mezzi pesanti. Un intervento strategico, che – pur non legato direttamente ai Giochi Olimpici Milano Cortina 2026 – beneficia del clima di accelerazione e sblocco infrastrutturale favorito proprio dall’appuntamento olimpico.

Il ministro Matteo Salvini segue personalmente il dossier, come per tutte le opere inserite nell’orbita delle Olimpiadi, e ha confermato la massima collaborazione con SIMICO, la Società Infrastrutture Milano Cortina 2026. Ma tra le righe dell’annuncio, resta una verità difficile da ignorare: per vedere partire davvero i lavori del tunnel, bisognerà attendere ancora.

Il cantiere, fermo da oltre un decennio nel rione lecchese di Chiuso, non ripartirà prima del 2027. E la previsione di completamento parla già del 2032. Troppi gli ostacoli ancora da superare: a cominciare dal progetto di fattibilità tecnico-economica, che dovrebbe essere chiuso solo entro l’autunno. Poi toccherà a una lunga serie di valutazioni da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e del Ministero dell’Ambiente. Solo allora – forse – si potrà assistere al primo colpo di ruspa.

Il tunnel, lungo circa 2,4 chilometri, rappresenta uno dei nodi cruciali della Variante. E proprio per questo, nel tempo, è diventato anche simbolo dell’impasse. I lavori erano stati inizialmente affidati alla ditta Salc Spa del gruppo Salini, ma tutto si è arenato a seguito di una vertenza con la Provincia di Lecco, legata a presunte lacune progettuali e problemi finanziari. Da allora, tutto si è fermato, alimentando la frustrazione di cittadini e comitati locali. Sara questa la volta buona?

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