Sul parco del Barro spunta la canapetta

Un’erba rara contro la caduta dei capelli

GalbiateLa Galeopsis Segetum verrà prodotta per conto di un’industria farmaceutica Già estinta nel Regno Unito e minacciata nel resto d’Europa, è al centro di un progetto di coltura

Galbiate

Il Parco Monte Barro guarda ai privati e, in particolare, all’industria farmaceutica: nel 2018 una delle principali novità sarà la «produzione sperimentale – spiega il presidente, Federico Bonifacio – di una pianta rara, la Galeopsis Segetum, di interesse farmaceutico, per conto della “Indena Spa”»: più semplicemente, è la canapetta campestre, già estinta nel Regno Unito e del cui stato di conservazione non si sa quasi nulla in larga parte d’Europa, tanto la specie è minacciata; nel “Centro flora” del Parco Monte Barro – l’unico riconosciuto dalla Regione, in tutta la Lombardia - si tenterà di riportare questi piccoli fiorellini bianchi con macchie gialle in vita e in auge, in quanto preziosi per produrre farmaci destinati a contrastare la caduta dei capelli.

Passi da gigante

Inoltre, «il Parco resta partner del progetto “Fiorume 2.0” – ricorda Bonifacio - finanziato per oltre 98mila euro, che si concluderà entro l’anno». Fiorume: chi era, costui? Da questo illustre sconosciuto, il “Parco Monte Barro” è partito, compiendo passi da gigante: nel 2012, fu pioniere di un progetto per valorizzare prati “donatori” di semente nostrana (in gergo tecnico, si dice autoctona), da certificare nel “Centro flora” di Villa Bertarelli e poi impiegarlo per risanare altri prati, malandati, o per crearne di nuovi. Il Parco, poi, ha intrapreso la prima produzione dei prototipi di macchine italiane per la raccolta proprio del fiorume: il budget per questa evoluzione del progetto è stato di 17.000.

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