
Cronaca / Circondario
Lunedì 12 Maggio 2025
Valmadrera: Banca Mediolanum dona 265mila euro a Cascina don Guanella
Valmadrera
La consegna è avvenuta da parte del presidente di Banca Mediolanum, Giovanni Pirovano, e della vicepresidente di Fondazione Mediolanum, Sara Doris: un assegno gigante, da oltre 265mila euro è andato a don Agostino Frasson, direttore a Valmadrera di “Cascina Don Guanella”.
La vecchia Cascina, una volta ristrutturata, sarà destinata a ospitare un agribike, dunque un nuovo servizio di accoglienza agrituristica, risorsa per il territorio e in grado inoltre di fornire ulteriori occasioni di formazione e lavoro per giovani a grave rischio di emarginazione. Alla cerimonia (moderata dell’olimpionico Alberto Cova) hanno presenziato istituzioni - anzitutto, il prefetto Sergio Pomponio - e imprenditori tra cui Natale Castagna e il cavalier Fermo Stefanoni, accanto a sindaci (tra i quali quello di Civate, Angelo Isella), Corrado Valsecchi, la presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese, Maria Grazia Nasazzi e della “Comunità Montana Lario Orientale e Valle San Martino”, Antonio Rusconi.
La raccolta dei fondi è stata possibile grazie all’impegno di Banca Mediolanum, che ha voluto «trasformare le scelte dei clienti in un gesto solidale». Sara Doris ha affermato: «Ho sempre avuto la fede, ma a lungo è stata lì parcheggiata come un pezzo della mia vita: invece, è una cosa che permea la vita. Per questo credo sia molto bello trovarsi qui a fare qualcosa che sembra non riguardi noi, invece interpella esattamente noi, perché è proprio nel tendere la mano a una persona in difficoltà che ognuno di noi trova il senso e la risposta ai vari “chi sono”, “dove vado”, “perché sto qui”? Ci anestetizziamo, presi da mille cose da fare, ma - per Doris - questi sono i momenti che ci riportano alle domande fondamentali, che indicano la via nell’azione verso gli altri, nella relazione con gli altri».
Bruno Corti, cofondatore di “Cascina Don Guanella”, ha parlato del vecchio edificio come di «ciò che caratterizza questo posto e dà spessore alla nostra esperienza. Chi è nato in Brianza ha avuto modo di sperimentare queste realtà, dove vivevano diversi nuclei familiari e tutti davano una mano, inoltre gran parte di quello che mangiavano veniva prodotto in proprio, secondo una cultura che rischiamo di perdere. Siamo partiti da quest’idea per riscoprire attività inclusive valide anche oggi e finalmente siamo sul punto di chiudere questo cerchio, che è nato - ha riepilogato - con la messa a coltura dei terreni, il ripristino dei terrazzamenti, poi con la stalla dove fare allevamento per produrre il latte e il formaggio, fino ai laboratori di trasformazione dei nostri prodotti agricoli, e alla fattoria didattica. La vecchia cascina ci permetterà anche di avere il luogo dell’accoglienza».
Maria Grazia Nasazzi e Antonio Rusconi hanno sottolineato, dal canto loro, il concetto di «bellezza, che fa bene a tutti»; Rusconi, in particolare, ha suggerito: «Bisognerebbe far vedere com’era qui, proprio per dire che dobbiamo educare al bello, e il bello è opera dell’uomo». È spettato ad Alberto Cova ricordare il giorno in cui «don Agostino, dodici anni fa, mi portò qui e mi disse: “Lo compriamo: il terreno e la cascina; faremo qualcosa di spettacolare».
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