
“Arancia meccanica” a Colico, un aggressore a processo. «Erano in due contro uno»
Protagonisti dell’episodio risalente al dicembre di quattro anni fa due uomini. Uno ha chiesto la messa alla prova. Avrebbero anche lanciato dei vasi di fiori contro la vittima
Colico
In due contro uno. Prima sul lungolago di Colico, successivamente contro un’altra vittima in un bar a poca distanza dalla prima aggressione. Una notte da Arancia Meccanica, quella vissuta da due cittadini stranieri tra il 4 e il 5 dicembre di quattro anni fa. Uno di loro, per quei fatti, si trova ora a processo davanti al giudice Giulia Barazzetta (l’altro coimputato ha chiesto la messa alla prova), con l’accusa di lesioni.
I due erano stati identificati grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, visionate dai carabinieri, e alle dichiarazioni dei testimoni. Uno è stato sentito oggi a palazzo di giustizia. Si tratta di un tassista delle provincia di Como che quella sera aveva assistito al pestaggio sul lungolago, ai danni di 42enne. «Ho visto due persone che si stavano accanendo selvaggiamente su un’altra, prendendola a calci», ha riferito in aula.
«Mi sono fermato circa a trenta metri di distanza, lasciando il motore acceso. Ho gridato verso di loro per farli smettere, ma andavano avanti. Quando ho preso in mano il telefono per chiamare i Carabinieri, si sono dileguati, correndo a piedi verso il centro». Per il pestaggio, i due avrebbero usato anche alcuni vasi di fiori.
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