
Carabiniere morì cadendo dalla moto
A processo dirigente della Provincia
VarennaAngelo Valsecchi è l’unico rinviato a giudizio per la tragedia avvenuta un anno fa
Accusato di omicidio colposo «per omissione di controllo e interventi per la sicurezza stradale»
varenna
Con richiamo all’ipotesi di reato di omicidio colposo, per omissione di controllo e interventi adeguati a garantire la sicurezza stradale, il giudice preliminare Paolo Salvatore ha ieri deciso di rinviare a giudizio l’ingegner Angelo Valsecchi, 49 anni, dirigente del dipartimento territorio e lavori pubblici della Provincia di Lecco.
Alle 11,23 di domenica 19 aprile 2015, in direzione Lierna-Fiumelatte di Varenna, a causa dell’improvvisa scarrocciata della “Honda Cbr 1000”, si verificò l’incidente costato la vita all’appuntato dei carabinieri Luca Giuseppe Benfatto, 34 anni, in libera uscita della caserma di Brugherio e in gita sul lago di Lecco con un collega.
Processo al via il 14 novembre
Nell’udienza preliminare in tribunale a Lecco, il pm Cinzia Citterio ha motivato al giudice Salvatore la richiesta di fare processare in pubblico dibattimento il solo ingegner Valsecchi, assente all’udienza e assistito di fiducia dall’avvocato Edoardo Fumagalli, non essendo emerse eventuali altre responsabilità a carico di chi fosse stato incaricato dei lavori di manutenzione e salvaguardia delle norme di sicurezza della strada provinciale n. 72, la vecchia statale 36 che costeggia la sponda del lago da Abbadia Lariana a Colico.
In udienza si sono costituiti parti civili la moglie del motociclista deceduto e i genitori, assistiti dall’avvocato Salvatore Cuscunà del Foro di Catania.
Nel corso dell’udienza preliminare l’avvocato Fumagalli ha fatto rilevare che il suo assistito non mancherà di motivare direttamente al giudice monocratico Salvatore Catalano, con prima udienza penale fissata per lunedì 14 novembre prossimo, alcune eccezioni riguardo l’inadeguatezza probatoria degli accertamenti tecnici ritenuti sufficienti per valutare lo stato di fatto di quel tratto di strada e gli obiettivi limiti dei suoi compiti, anche in rapporto ai pesanti limiti di spesa impostigli, nel contesto delle priorità,
Il contesto indiziario dell’ipotesi di reato dell’omicidio colposo può essere riverificato, con un consulente tecnico d’ufficio nominato direttamente dal giudice Catalano sul cosiddetto rapporto di causalità tra l’insidia di quel tratto di fondo stradale e la scarrocciata mortale con perdita di controllo della Honda. L’avvocato Fumagalli ieri ha preso atto degli accertamenti dell’ispettore e dell’assistente della Polizia stradale di Bellano, intervenuti per i rilievi di legge.
Il 25 ottobre 2011 in un convegno a Riccione sulle responsabilità degli enti proprietari negli incidenti stradali, alcuni tecnici spiegarono: «Il 30% dipende dalla manutenzione delle strade e un altro 30% da come è disegnata, realizzata e segnalata la rete viaria ».
Finì contro un muretto
Nella cronaca tempestiva de “La Provincia di Lecco” di quel giorno era stato reso noto: « La gita si è trasformata in tragedia quando Luca Benfatto ha perso il controllo della moto ed è finito rovinosamente contro un muretto. Luca Benfatto, 34 anni, carabiniere in servizio alla stazione di Brugherio (in provincia di Monza Brianza), è morto sul colpo: troppo violento l’impatto con il muretto che costeggia la provinciale 72, all’altezza di Varenna. Quando il suo compagno di viaggio è tornato per prestargli soccorso si è reso conto che la tragedia si era purtroppo già consumata: poco dopo il medico del 118 non ha potuto fare altro che constatarne il decesso».
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