Morte di Jennifer Alcani: a settembre Massimo Fusi dal giudice

Rito abbreviato e processo davanti al giudice per l’udienza preliminare a settembre per Massimo Fusi, 23enne lecchese, il ragazzo alla guida della Bmw serie 1 sulla quale, all’alba del 10 gennaio scorso ad Abbadia Lariana, lungo la provinciale 72, perse la vita la piccola Jennifer Alcani, 13 anni, a seguito di un incidente avvenuto mentre guidava il giovane. Nei confronti di Fusi era stato disposto il giudizio immediato per omicidio stradale, procedura che consente di saltare il passaggio dell’udienza preliminare. L’imputato, come concesso dalla legge in questi casi, ha però chiesto di avvalersi di un rito alternativo, in questo caso l’abbreviato, che consente di beneficiare dello sconto di un terzo della pena.

La notte del 10 gennaio 2025, Jennifer, appena tredicenne, uscì di nascosto di casa per incontrare due amici maggiorenni ad Abbadia Lariana, in provincia di Lecco. I tre trascorsero la serata insieme, mangiarono in un fast food e successivamente salirono su una BMW Serie 1 per un giro in macchina. A guidare era Massimo Fusii, mentre il proprietario dell’auto, 19enne, non aveva la patente.

Durante la notte, tra scherzi e video postati sui social, l’auto sfrecciava ad altissima velocità sulla provinciale 72. Il conducente, poi risultato positivo alla cannabis, perse il controllo e si schiantò contro un parapetto di cemento. L’impatto fu devastante: Jennifer, seduta sul sedile posteriore, subì un gravissimo trauma cranico. Ricoverata in coma all’ospedale Manzoni di Lecco, non si riprese mai. Morì sei giorni dopo, il 16 gennaio.

Nel frattempo, i genitori avevano presentato querela per sottrazione di minore, sostenendo che la figlia fosse stata convinta a uscire di nascosto. L’inchiesta della Procura si è mossa rapidamente: Massimo Fusi è stato indagato per omicidio stradale aggravato e posto ai domiciliari in una comunità.