
A Lecco e Sondrio meno cittadini stranieri
rispetto alla media regionale,
ma qualcosa sta cambiando
Nel Lecchese vivono circa 24mila stranieri, mentre in Valtellina e Valchiavenna sono poco meno di 13mila. Numeri contenuti, che rappresentano rispettivamente il 6,7% e il 6,1% della popolazione totale. Tuttavia, nel giro di un anno la popolazione straniera è cresciuta del 2,4% a Sondrio e dell’1,9% a Lecco
Lecco - Sondrio
Pochi, rispetto alla media regionale. Sempre meno in futuro, cosa che potrebbe complicare la tenuta demografica dei territori di Lecco e Sondrio. Perché a oggi, gli stranieri nelle due province contribuiscono ad abbassare l‘età media dei residenti. I dati più recenti, pubblicati nel report di PoliS-Lombardia curato da Giancarlo Blangiardo, ci aiutano a capire meglio cosa sta succedendo in queste due province.
A inizio 2024, a Lecco vivono circa 24mila stranieri, mentre a Sondrio sono poco meno di 13mila. Sono numeri contenuti, che rappresentano rispettivamente il 6,7% e il 6,1% della popolazione totale. Per fare un confronto, in Lombardia la media è del 12% e in Italia si aggira intorno al 9%. Insomma, qui gli stranieri sono meno presenti rispetto al resto della regione e del Paese.
Ma se guardiamo all’andamento recente, le cose iniziano a farsi interessanti: nel giro di un anno, la popolazione straniera è cresciuta del 2,4% a Sondrio e dell’1,9% a Lecco. È un segnale chiaro: queste province, forse un tempo ai margini dei grandi flussi migratori, stanno diventando sempre più attrattive. Le comunità straniere più presenti rispecchiano in parte quelle del resto della Lombardia, ma con qualche peculiarità. A Lecco troviamo molti albanesi, marocchini, rumeni e senegalesi, che lavorano soprattutto nell’edilizia, nella manifattura e nell’assistenza alle persone.
Sondrio, invece, ha una forte presenza di persone provenienti dall’Europa dell’Est, in particolare ucraini e moldavi, spesso impiegati nei servizi alla persona e nella ristorazione. Non manca anche una significativa comunità pakistana e indiana, attiva soprattutto in agricoltura e nel piccolo commercio.
Le province di Lecco e Sondrio, come gran parte del Nord Italia, stanno affrontando un invecchiamento della popolazione e un calo delle nascite. Grazie agli arrivi dall’estero e alla natalità – seppur in calo anche tra gli stranieri – queste comunità contribuiscono a mantenere vivo il tessuto sociale, riempiendo scuole, sostenendo il mercato del lavoro e occupandosi di mansioni spesso poco attrattive per gli italiani. Ma il futuro non è privo di sfide. Anche la popolazione straniera sta invecchiando, e secondo le proiezioni, nei prossimi dieci anni ci sarà un calo importante dei minori stranieri, a fronte di un aumento degli over 65. Questo cambiamento imporrà nuove riflessioni sulle politiche sociali, dai servizi scolastici a quelli sanitari.
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