Cronaca / Lecco città
Domenica 07 Dicembre 2025
Festa di San Nicolò: «Uno sguardo al futuro» Dal palco del Sociale, il monito alla città
Dal sindaco e dai premiati uno sprone ai lecchesi per «farsi comunità»
Lecco
Dopo otto anni il Teatro della Società è tornato ad accogliere la cerimonia per le Civiche Benemerenze, in occasione della festa di San Nicolò. Un ritorno atteso, che ha visto il riconoscimento a tre figure simboliche per la città: Vico Valassi, Plinio Agostoni e Andrea Invernizzi.
Il sindaco Mauro Gattinoni, aprendo la serata, ha definito i premiati «tre persone vere che ci insegnano chi siamo», sottolineando il valore umano e civile delle loro storie. Nel suo intervento alla città – il primo nel teatro appena inaugurato – ha ricordato che San Nicolò è «un tempo di bilanci», un’occasione per guardare ai cinque anni trascorsi «partiti dal Covid e arrivati oggi a una città che cambia e che trova nuovi spazi di comunità».
«Iniziative come l’arrivo del Politecnico a Lecco si possono realizzare solo se c’è un sistema che ti sostiene. Da soli non si va da nessuna parte». L’energia e l’entusiasmo con cui l’ingegnere Vico Valassi, classe 1937, ha accolto la civica benemerenza durante la cerimonia di sabato sera, giorno di San Nicolò, si sono subito diffuse nella platea del teatro della società, che ha ricambiato con un lungo applauso. «Io sono nato in via Lazzaretto e ho fatto tre traslochi lungo la stessa via. – ha ricordato Valassi – Nonostante gli incarichi non mi sono mai mosso da Lecco. Mi sono sempre vantato di essere lecchese tutte le volte in cui ho avuto l’opportunità di portare a Lecco ciò che credevo potesse mancare in quel momento».
Valassi ha poi ricordato la visita del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi a Lecco nel maggio 2003 ed ha annunciato che la rettrice Donatella Sciuto gli ha chiesto di rimanere ancora per tre anni nel consiglio di amministrazione del Politecnico. Oltre all’ingegnere, le civiche benemerenze sono state attribuite a Plinio Agostoni e Andrea Invernizzi. A ritirare il riconoscimento alla memoria dello storico patron della Icam, nonché presidente di Confindustria Lecco Sondrio fino al giorno della sua scomparsa nel 2022, è stata la vedova Maria assieme ai figli Giovanni, Silvio, Maria Nazzarena e Pietro. «Desideriamo esprimere la nostra più sincera gratitudine – ha sottolineato Silvio Agostoni – a Confindustria Lecco Sondrio per aver presentato la candidatura di Plinio a questo riconoscimento: è una dimostrazione di profonda stima e affetto nei confronti di nostro padre che ci emoziona e ci onora. Ringraziamo anche il sindaco Mauro Gattinoni e la conferenza dei capigruppo per aver accolto la candidatura, riconoscendo in Plinio non solo un professionista e un imprenditore ma un uomo profondamente legato alla città».
Il riconoscimento alla memoria di Andrea Invernizzi, primatista italiano nella 24 ore di corsa scomparso nel 1991, è stato ritirato invece dai figli Annamaria e Stefano. «Dopo tanti anni, era bello ricordare nostro padre» ha sottolineato Annamaria.
Oltre alle autorità locali, in platea erano presenti anche i rappresentanti di quattro delle cinque città gemellate con Lecco: Igualada, Overijse, Macon, Szombathely. Dopo la consegna delle benemerenze, sono stati firmati i rinnovi dei patti di amicizia con Szombathely, a trent’anni dall’accordo tra Giuseppe Pogliani e Wagner Andras, e con Igualada, a trentacinque anni dell’accordo tra Giulio Boscagli e Manuel Miserachs. A presentare la cerimonia sono stati i giornalisti Lorenzo Bonini e Caterina Franci mentre la cura dei momenti musicali era affidata al corpo musicale Alessandro Manzoni diretto dal maestro Davide Spreafico. Tra i passaggi più densi di emozioni c’è stato anche il finale: presentando le 400 mele di marzapane realizzate dai suoi studenti per San Nicolò, Marco Gennuso, coordinatore del corso di panetteria e pasticceria all’Enaip, ha letto un testo scritto dagli stessi ragazzi. “Noi siamo quelli del professionale, considerati la seconda scelta. La scuola di quelli che non hanno voglia di studiare. Siamo quelli che ancora si alzano in piedi quando entrano i docenti in classe e oltre agli eventi devono e vogliono studiare per il piacere del sapere. Siamo quelli che vanno a scuola il sabato e la domenica per aiutare a gestire le fiere. Siamo quelli che vogliono imparare un mestiere e vogliono essere educati alla bellezza. Non facciamo volontariato, non facciamo cittadinanza attiva ma lavoriamo nel nostro piccolo per il bene comune”.
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