Giovani, allarme occupazione a Lecco. Cresce il divario tra scuola e impresa

Il 15° Rapporto dell’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro evidenzia una crescente fragilità occupazionale tra i giovani della provincia di Lecco. Il tasso di occupazione dei 15-24enni è sceso al minimo degli ultimi anni. Il disallineamento tra percorsi scolastici e richieste del tessuto produttivo locale è tra le cause principali.

Lecco

Nel 2024 la situazione occupazionale giovanile in provincia di Lecco mostra segnali di crescente fragilità. Il 15° Rapporto dell’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro evidenzia una realtà complessa, in cui i giovani faticano sempre più a entrare nel mondo del lavoro, sia per ragioni demografiche sia per un disallineamento tra domanda e offerta di competenze.

Il dato più allarmante è il tasso di occupazione giovanile (15-24 anni), sceso dal 28% al 22% in un solo anno. Si tratta del livello più basso degli ultimi anni e riflette un mercato del lavoro che, pur reggendo sul piano generale, esclude progressivamente le nuove generazioni. Anche gli avviamenti al lavoro nella fascia 15-29 anni sono diminuiti del 2,5%, segnalando una frenata nell’assorbimento dei giovani da parte del sistema economico.

Contestualmente, la quota di giovani NEET (Not in Education, Employment or Training) è salita dal 3% al 5%, invertendo una tendenza positiva registrata negli anni precedenti. Nonostante il tasso di disoccupazione giovanile sia in leggera flessione (dal 15,2% al 13,7%), il dato va letto insieme alla crescente quota di studenti (+69%) e al calo di coloro che si dichiarano attivamente in cerca di lavoro (solo il 4%).

Il rapporto sottolinea come uno dei principali ostacoli all’ingresso nel mercato del lavoro sia il mismatch formativo. Oltre due studenti su tre proseguono gli studi dopo il diploma, ma la scelta formativa non sempre è coerente con le richieste delle imprese locali, in particolare del settore manifatturiero. Il 53,4% dei diplomati proviene da licei, mentre solo il 31,6% da istituti tecnici e il 15% da istituti professionali.

Una lieve ripresa si registra nell’interesse verso percorsi tecnici, anche grazie alla crescente offerta di ITS Academy, come quello in Meccatronica che ha formato oltre 200 studenti in otto anni. Tuttavia, i numeri non sono ancora sufficienti a coprire i fabbisogni di tecnici e operai specializzati espressi dal tessuto produttivo lecchese.

Anche il percorso universitario mostra segnali misti. Le immatricolazioni sono aumentate del +2% e le iscrizioni complessive del +4,8%, ma resta stabile il numero di laureati (circa 1.950). Le lauree STEM, essenziali per il rilancio tecnologico delle imprese, rappresentano solo il 40-41% del totale, una quota ancora limitata rispetto alla domanda.

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