
Cronaca / Lecco città
Martedì 29 Gennaio 2019
Il “Catalogo Donne Single” fa già scuola
Ora su Facebook la privacy è più tutelata
Otto denuncianti si costituiranno parti civili insieme - Altre lo faranno singolarmente, affidandosi a un avvocato di fiducia: processo il 5 aprile
Prima ancora di incominciare, il processo per il cosiddetto “Catalogo Donne Single Lecco” fa scuola. Anzi, l’ha già fatta.
Perché proprio dal “caso” esploso a Lecco due anni fa Facebook ha deciso di modificare - e in modo severo - le sue impostazioni sulla privacy. E perché è dalla nostra provincia che è partita una battaglia, in primo luogo culturale, per l’affermazione del diritto di genere.
Due particolari emersi ieri nell’incontro tra alcune delle donne che, “schiaffate” sul famoso catalogo da Nicola Antonio Marongelli, cinquantacinquenne calabrese residente in città, nell’immediatezza dei fatti avevano proposto denuncia per i reati di trattamento illecito di dati personali e diffamazione.
In otto, ieri, hanno deciso di costituirsi parti civili, assistite dall’avvocato Marisa Marraffina del Foro di Milano che si è messa gratuitamente a disposizione, nel processo che si aprirà il prossimo 5 aprile in Tribunale a Lecco, davanti al giudice monocratico Martina Beggio. Un percorso che hanno affrontato grazie alla consigliera di parità della Provincia di Lecco Adriana Ventura, che pure si costituirà in giudizio.
Delle altre parti offese individuate dal sostituto procuratore Silvia Zannini, 26 in totale, alcune hanno deciso di soprassedere, qualcun altra - ma non è dato conoscere con precisione il numero - ha scelto di nominare un proprio legale di fiducia e di non aderire quindi alla “class action” partita dalla Provincia.
Insomma, il “Catalogo Donne Single Lecco” diffuso nel maggio del 2017 e contenente i riferimenti al profilo Facebook di 1.218 donne, giovani e meno giovani, alcune addirittura minorenni, torna di attualità.
Se n’è interessata anche l’ex presidente della Camera Laura Boldrini, da sempre in prima fila a perorare i diritti delle donne, che in un recente incontro romano con la consigliera Ventura ha chiesto di far pervenire alle denuncianti la sua vicinanza e la sua ammirazione per avere dato il via a una battaglia culturale a tutela della dignità femminile violata dalla rete di cui devono andare soltanto che fiere.
Troppo presto, ovviamente, per qualsiasi previsione: ma certo che, se il processo dovesse chiudersi con una condanna, il caso farebbe giurisprudenza.
Distribuito in formato Pdf, il catalogo era stato messo in vendita a 7,01 euro attraverso un sito internet, suscitando una ridda di polemiche scaturite con le querele.
Marongelli dovrà rispondere anche del reato di sostituzione di persona (l’uomo avrebbe infatti utilizzato l’identità di un avvocato per ottenere certificati anagrafici poi ceduti a terzi dietro pagamento).
La prima udienza sarà squisitamente tecnica: l’imputato non sarebbe intenzionato ad adire a riti alternativi.
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