
Cronaca / Lecco città
Martedì 10 Gennaio 2017
Il freddo e i senzatetto
Rifugio notturno esaurito
L’asilo della Caritas ospita 25 persone, Quasi la metà sono italiani, anche ex professionisti
A Roma, Milano e nelle grandi città si muore, letteralmente, di freddo. A Lecco non succede. A volte vivere in un capoluogo piccolo e a misura d’uomo è un vantaggio anche per gli “ultimi”, per i “senza tetto”, gli “homeless” quelli che con tono dispregiativo chiamiamo “barboni”.
La composizione
Persone come noi, più sfortunate, di tutte le provenienze: stranieri senza mezzi economici e italiani che questi mezzi li hanno persi. Persone che al rifugio notturno della Caritas Zonale in via Marsala, l’ex asilo Casa Vincenza, a Olate, trovano un tetto e calore anche umano. Aperto lo scorso 7 novembre (chiuderà il 31 marzo), il rifugio, retto da don Ettore Dubini, responsabile della Caritas Zonale, e da don Marco Tenderini (che cura i rapporti con gli oratori e i volontari), è sempre tutto esaurito: «Il rifugio sta andando bene – spiega don Ettore - anche se è sempre difficile gestirlo. È sempre pieno ma i senza fissa dimora della nostra città non sono certo nelle condizioni di quelli di Roma o Milano». Di giorno mangiano al caldo in mensa parrocchiale di San Nicolò e la sera mangiano fuori, negli oratori, nelle associazioni che li ospitano.
«Le loro giornate – aggiunge il responsabile della Caritas - non sono esposte completamente al freddo come avviene nelle metropoli. Siamo sempre al completo: 25 persone, 22 uomini e tre donne. Abbiamo circa la metà di italiani e l’altra metà di stranieri. Tutta gente che gravita intorno alla nostra città».
Tra gli italiani ci sono anche ex professionisti andati in rovina e giovani senza lavoro o che l’hanno perso. Tra gli stranieri ci sono profughi usciti dal programma di protezione, ma che dal territorio non si allontanano perché hanno creato una rete di rapporti».
I volontari sono cresciuti molto in numero e qualità: «Sono circa una cinquantina. Il numero più alto di sempre. I due custodi notturni più la coordinatrice che gestiscono i volontari sono molto soddisfatti. La collaborazione con la cooperativa L’Arcobaleno e con il centro di ascolto Caritas che ci invia le persone, è ottima».
L’animazione
Sono aumentati non solo i volontari ma anche i gruppi, le parrocchie, che animano le serate con i senza fissa dimora. Per Natale e Capodanno la cena è stata offerta dal Bar Mojto e l’ultimo dell’anno è stato animato dai giovani della parrocchia di Valmadrera con don Tommaso Nava. Anche l’oratorio San Luigi di Lecco ha preso delle iniziative con don Filippo Dotti. Ma sono moltissime le parrocchie che stanno dando una mano: San Giovanni, San Francesco (Cappuccini), Belledo, Olate, Bonacina, Acquate, Pescarenico. Oltre al gruppo amici del Santuario della Vittoria e all’istituto Maria Ausiliatrice. Questa è la novità dell’anno e il perché Lecco è diversa dalle grandi città».
Chi volesse informazioni sul rifugio, può chiamare la Caritas allo 0341 363473.
© RIPRODUZIONE RISERVATA