Cronaca / Lecco città
Sabato 16 Dicembre 2017
Lecco. «Bene la crescita
Va consolidata con l’innovazione»
Api Lecco: il presidente Sabadini: «Usciti dalla crisi grazie alla testardaggine degli imprenditori, ma dobbiamo migliorare sui temi della ricerca»
La ripresa c’è. Negli ultimi mesi, gli ordini alle imprese hanno assunto un flusso via via crescente, soprattutto dall’estero. «E gli imprenditori - chiosa Luigi Sabadini, presidente di Api Lecco - hanno un’espressione più distesa, se non proprio sorridente».
Senza esagerare, è il ritorno della fiducia e dell’ottimismo dopo anni di buio e di una luce in fondo al tunnel che sembrava impossibile da raggiungere. «A maggio - ricorda Sabadini - terminerò i due mandati da presidente dell’Api. Sei anni. Anni difficili per le imprese e le loro rappresentanze, per tutti. È stato un periodo impegnativo che ha cambiato il modo di lavorare in impresa e ruolo e compiti delle associazioni d’impresa. Con la crisi è diventata più importante l’assistenza e la fornitura di servizi a scapito della rappresentanza politica».
Sabadini continua: «Ora il clima è cambiato, anche se avremo una ripresa vera quando anche l’occupazione crescerà e quando riprenderanno gli investimenti in opere pubbliche. E va ricordato - sottolinea il numero uno di via Pergola - che il prossimo anno si annuncia con diverse incognite: in Italia avremo le elezioni con il rischio di non avere una maggioranza, mentre la Bce dovrebbe cominciare il rientro dal quantitative easing, con conseguenze sul costo del denaro e sul credito alle imprese, soprattutto di minori dimensioni. Sono elementi di incertezza che gravano sulla visibilità e le prospettive delle aziende. E il primo semestre dell’anno potrebbe essere decisivo sotto diversi aspetti».
Questo è il contesto generale nel quale lavorano le imprese. Il Lecchese si segnala per vivacità imprenditoriale e per la propensione all’export. «La crescita delle nostre aziende è il frutto della testardaggine degli imprenditori e delle competenze dei lavoratori che ci consentono di proporre prodotti di qualità, a prezzi concorrenziali. Rispetto ad altri territori, penso ad esempio all’Emilia, in media dobbiamo migliorare nell’innovazione di prodotto. Ma è un limite di cui gli imprenditori sono consapevoli, lo dimostrano gli sforzi che stanno facendo per recuperare il ritardo e per entrare in mercati meno maturi. Penso ad esempio, ai rapporti con i centri di ricerca e le università che si sono intensificati, o alla crescenti assunzioni di tecnici e ingegneri».
Sei anni fa, quando assunse la presidenza di Api lei segnalò la difficoltà delle piccole imprese a beneficiare di un trasferimento tecnologico efficace. La situazione è migliorata? «Direi di sì, sono nate iniziative e progetti che hanno agevolato il trasferimento di tecnologia tra centri di ricerca e aziende. Tra questi, c’è ApiTech che si può considerare una sorta di ufficio esternalizzato per la ricerca e lo sviluppo delle aziende che, in un anno e mezzo, ha consentito di realizzare una ventina di progetti di ricerca sui prodotti e processi. Inoltre, ApiTech ha contribuito a costruire un percorso virtuoso tra aziende e giovani ricercatori che hanno imparato a conoscersi, a collaborare e a lavorare assieme. Sempre in tema di innovazione va ricordata - continua Sabadini - la risposta delle imprese al bando Ecosistema innovazione Lecco che ha coronato il lavoro di preparazione che avevamo fatto come Camera di commercio».
A proposito di lavoro di squadra, il presidente dell’Api sottolinea «il buon lavoro che stiamo facendo come associazioni d’impresa su progetti strategici che hanno avuto come argomento l’innovazione o l’alternanza scuola lavoro. Sono temi che avranno ricadute importanti sulla crescita di tutto il nostro territorio».
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