
Cronaca / Lecco città
Martedì 08 Luglio 2025
Lecco, condannata la “maga Maruska”: 5 anni per truffa e circonvenzione di incapace
Cinque anni di reclusione a Lia Vivenzio, per aver raggirato un sessantenne lecchese. Le accuse: circonvenzione di incapace, appropriazione indebita, sostituzione di persona e uso illecito di carte. Alla vittima 100mila euro di risarcimento
Lecco
Le sue lunghe dichiarazioni in aula, rese nel corso della scorsa udienza intervallate da singhiozzi e lunghi silenzi, non sono servite a evitarle la condanna. Per Lia Vivenzio, 48enne con un passato da cartomante sotto il nome di ‘maga Maruska’, il verdetto della giudice Martina Beggio stabilisce la pena a 5 anni di reclusione, 1200 euro di multa, e il pagamento di una provvisionale di 100mila euro a favore della parte offesa, un sessantenne lecchese raggirato dall’imputata, assistito dall’avvocata Alessandra Carsala.
Il tribunale non ha riconosciuto la sussistenza del reato di maltrattamenti, mancando i presupposti giuridici dello stesso (motivazioni entro 60 giorni). Restano le altre imputazioni, quelle di circonvenzione di incapace, appropriazione indebita, sostituzione di persona e indebito utilizzo di carte di credito. Secondo la tesi della procura, l’imputata, tra il 2019 e il 2021, avrebbe circuito il sessantenne lecchese (che si è appunto costituito parte civile per chiedere la rifusione dei danni morali e patrimoniali). I due si erano inizialmente conosciuti per via dell’attività di cartomante che avrebbe svolto in passato la donna. Un rapporto di presunta amicizia che avrebbe portato il lecchese ad ospitare Lia Vivenzio, originaria della provincia di Bergamo, nella sua casa di Lecco. La convivenza però avrebbe visto la 48enne prendere il sopravvento.
Avrebbe infatti cominciato a dettare regole e condizioni, trasformando la parte offesa in una sorta di ospite in casa propria, fino a farlo finire in cantina. La ex sedicente ‘maga’ è comparsa davanti al giudice Martina Beggio, nella scorsa udienza dedicata alle conclusioni. Ha voluto rilasciare spontanee dichiarazioni, presentando la propria versione del fatto. A detta sua, tra lei e l’uomo ci sarebbe stato un rapporto di semplice amicizia, nel quale non si sarebbe mai approfittata di lui. Ha detto di essersi guadagnata da vivere in passato “in modo anche discutibile”, ma di aver cambiato vita negli ultimi anni. Oggi pomeriggio, infine, la sentenza di primo grado.
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