
Cronaca / Lecco città
Sabato 17 Dicembre 2016
Lecco, statua a rischio
Basta processioni
con la Madonna
San Nicolò Ci sono delle crepe preoccupanti
Il prevosto: «Già a ottobre era rimasta in basilica
dove i fedeli lecchesi potranno comunque venerarla»
Crepe nella statua che riproduce la “Madonna del Rosario”. Niente che ne comprometta la salute, ma un qualcosa che, da quest’anno in poi, ne impedirà il peregrinare cittadino. Tanto che monsignor Franco Cecchin, decano e prevosto di Lecco, ha pensato di invertire la tradizione: se la statua della Madonna non può andare in mezzo ai lecchesi, per problemi di età e qualche acciacco, allora saranno i lecchesi a venirla a trovare. In Basilica, naturalmente, che è la sua “casa” dal 1620 quando uno scultore di scuola milanese la produsse per il primo esemplare, poi andato perduto. La “Madonna del Rosario” che eravamo abituati a vedere in processione, invece, era quella “versione 1837”. E che ora, dopo quasi duecento anni di vita, rischia di non potersi più muovere dalla Basilica romana di San Nicolò.
È stato lo stesso prevosto, supportato dal maestro restauratore Giacomo Luzzana, a spiegarlo, ieri, alla stampa, sotto le navate della Basilica, di fronte alla cappella dove è abitualmente custodita: «A ottobre non abbiamo fatto la processione perché mi erano state segnalate delle crepe nella statua. Tanto che ho accolto questa indicazione e non l’abbiamo portata in processione. Ora abbiamo indagato e abbiamo capito che la situazione non è così grave, ma la statua è meglio non esca più».
Prudenza
Cecchin sottolinea che la sua prima preoccupazione è la salute del popolo di Dio «ma anche tenere presente le varie realtà perché Lecco ha una grande tradizione cattolica. Nove anni fa trovai la tradizione del Crocefisso e della processione con la Madonna del Rosario. Non volevo interromperla e allora, per vederci chiaro, ho coinvolto il maestro Giacomo Luzzana. La sua relazione è stata chiara e anche se ci ha confortati, ci ha fatto decidere di non spostarla più».
Il restauratore malgratese parla di “fessure di ridotte dimensioni, piccole mancanze della pellicola pittorica e della doratura, nonché locali e circoscritti sollevamenti di colore”. Niente di grave, insomma, ma insistere nel portare la statua in giro per la città, potrebbe essere una sottovalutazione della veneranda età di questo simulacro. «Il Corpus Domini portato in processione alla prima domenica di ottobre – continua monsignor Cecchin - per me è importantissimo. In questi ultimi anni non abbiamo fatto la processione per la pioggia. Quando poi abbiamo saputo dei problemi alla statua, abbiamo interrotto il peregrinare della Madonna del Rosario, anche se si tratta di problemi non gravi. La fermiamo fino alle operazioni di manutenzione, ma anche dopo non sono dell’idea di riprendere con la sua processione».
La sistemazione
L’intervento di manutenzione, che Luzzana evita accuratamente di definire “restauro”, è minimale. Tanto che costerà solamente un migliaio di euro. Il Prevosto, però, spera che qualcuno “adotti la statua”: «Se qualcuno vorrà contribuire alle operazioni di sistemazione, ben venga. Se poi avanzeranno dei soldi, li destineremo alle suore Carmelitane di clausura di Tolentino, colpite dal terremoto, tra le quali ci sono anche due suore lecchesi».
E la statua? «Faremo un pellegrinaggio alla statua in occasione della festa della Madonna del Rosario. Di modo che saranno le varie zone della parrocchia di San Nicolò a venire qui in Basilica per renderle omaggio».
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